Un fatto estremamente curioso nella carriera di Lance Stroll è che i suoi rinnovi non vengono annunciati, a eccezione di quest'anno, quando a giugno è uscito un post in sordina. Semplicemente, il suo nome compare nella griglia dei piloti presentata prima di ogni campionato; ma d'altronde cosa ci si aspetta dal figlio del proprietario del team? La sua condizione da privilegiato è sempre stata un'arma a doppio taglio, perchè se da un lato gli permette di continuare a correre nella massima categoria, dall'altra gli fa perdere quel guizzo che talvolta si è visto, specialmente nelle prime fasi della sua carriera. E mentre si subissano altre persone di critiche, a volte è giusto ricordare che il giovane canadese altrove sarebbe già stato licenziato da tempo.
Infatti, un grande beneficio di cui gode, e che a volte passa in sordina, è il numero delle sue prestazioni deludenti, prontamente coperte da due giustificazioni: la prima è che ormai le aspettative su di lui sono basse, e dall'altra il fatto che i suoi compagni di squadra sono dei pluricampioni. Anche quest'ultimo aspetto è frutto di una scelta intelligente del padre, in quanto permette di evitare paragoni scomodi tra chi guida la stessa vettura, celandoli sotto la "scusa" che dall'altra parte ci sia una persona di grande talento ed esperienza. Questo si è visto abbastanza chiaramente con le ultime trattative di mercato: se l'obiettivo è rifondare il team, perchè non puntare su un agguerrito Carlos Sainz, invece che su Fernando Alonso che, pur restando i suoi titoli, ha 43 anni e un carattere da primadonna? Purtroppo, per molti giovani piloti che stanno salendo le gerarchie delle categorie minori, quel posto in Aston Martin resterà sempre bloccato. O almeno lo sarà fino a che Lance non si stancherà del suo giocattolo molto costoso.