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10/09/2024 18:30:00

«Perché Newey ha detto no alla Ferrari. Una cosa dovrebbe spaventare». L'idea di Turrini


News di Alessio Ciancola

Un amore impossibile. Appare questo il modo migliore per sintetizzare il rapporto tra Adrian Newey e la Ferrari negli anni. Con le parti che sono state spesso vicine, cercate senza riuscire mai a unirsi davvero: un binomio perfetto ma mai divenuto realtà malgrado i sogni dei tifosi della Rossa sull'ingaggio del tecnico britannico e i tentativi da parte dei vertici della Scuderia di garantirsi il tecnico più vincente, con 25 titoli, della storia della F1. Una unione che mai come quest'anno, dopo l'addio di Newey alla Red Bull, sembrava pronta a realizzarsi, visto che gli scenari realistici per il futuro di Adrian sembravano poter essere due: Aston Martin, che puntava su di lui per l'apertura di un ciclo vincente (con enormi cifre economiche), e Ferrari, da tempo in pressing e pronta a sfruttare il suo standing per portarlo a Maranello.

Ma proprio l'ipotesi Ferrari, che per diverse settimane, è apparsa come la più concreta, quasi conclusa, è andata sfumando, specie dopo che Lawrence Stroll ha deciso di opporsi, rilanciando l'offerta, organizzando una visita privata per Newey alla factory Aston e rialzando la proposta economica in modo clamoroso. Una serie di mosse che hanno portato Newey a prendere una decisione sul suo futuro e ufficializzare, dopo mesi di parole, il suo passaggio in Aston Martin dove sarà supervisore tecnico e anche azionista a partire dalla stagione 2025. Una scelta dettata, più che da fattori economici, dalla volontà del team inglese di assecondare tutte le richieste, in termini di poteri, del "Genio", che invece hanno fatto ritirare la Ferrari dalla partita. Una clamorosa notizia di cui ha voluto parlare Leo Turrini nel suo blog "Profondo Rosso", sostenendo che siano stati proprio i poteri affidati ad Adrian dall'Aston a spingerlo a prendere questa decisione: poteri che in Ferrari, pur nella consapevolezza di perdere la possibilità di portarsi a casa un tecnico di livello, in maniera legittima e condivisibile non sono stati concessi.

"Adrian Newey [...] sposa Aston Martin. Diventandone anche azionista. [...] Escludo siano stati i soldi la molla decisiva. [...] Se il Mago avesse voluto regalarsi l’emozione Ferrari, il portafoglio non sarebbe stato un ostacolo insormontabile. La Ferrari doveva prendere Adrian? Assolutamente sì. A qualunque condizione? Assolutamente no. [...] La Ferrari ha fatto una ottima offerta a Newey. Del resto, parliamo di una Scuderia che non tocca palla dal 2008 e dunque è ridicolo sostenere che non è grave aver perso l’opportunità di ingaggiare il Genio. [...] Soprattutto tenendo conto dei limiti Ferrari su progettazione, sviluppo, correlazione. [...] È da sciocchi dichiarare che la Ferrari doveva dare a Newey le chiavi di Maranello".

Motivi, elencati, che hanno portato Newey a rifiutare la Ferrari, oggi come circa dieci anni fa con Sergio Marchionne o ancor prima con Luca di Montezemolo, a cui forse si aggiunge la volontà dell'inglese di non spostarsi dalla sua Inghilterra, scarsa considerazione del Bel Paese e, forse, anche ricordi relativi al processo per la morte di Ayrton Senna: una belle pagine più buie della sua carriera. Un no che, per la Ferrari, potrebbe apparire più preoccupante di quanto sembri, poiché potrebbe sottolineare la maggior convinzione e fiducia del Genio verso il potenziale del team Aston Martin rispetto a quello della Ferrari per riuscire ad aprire un nuovo ciclo vincente a partire dal 2026.

"La verità è che Newey ha detto no ad Elkann come disse no a Marchionne e come aveva detto no a Montezemolo. [...] Può essere che il personaggio ami l’Italia per cibo e cultura ma non per le auto da Gp. Può darsi che su Newey pesi il ricordo della esperienza processuale per la morte di Senna. [...] Infine (è questo il vero elemento di preoccupazione) è evidente che Newey reputa più probabile vincere dal 2026 con i soldi di Stroll, il motore Honda e la benzina di Aramco che non con la prospettiva Ferrari (Elkann, Vasseur, la Shell). Questo dovrebbe spaventare chi ama il Cavallino. Fermo restando che in vita sua pure Adrian ha conosciuto periodi di sconfitte anche prolungati".

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Foto copertina x.com