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17/09/2024 14:00:00

Ferrari, l’obiettivo di fare il massimo


Articolo di Paolo Marcacci
Niente sogni, ma solide realtà, parafrasando un celeberrimo spot televisivo di metà Anni Ottanta. Lo slogan è particolarmente calzante, per definire ciò che la Ferrari "è", ora, non più ciò che le manca.

Niente sogni, ma solide realtà, parafrasando un celeberrimo spot televisivo di metà Anni Ottanta. Lo slogan è particolarmente calzante, per definire ciò che la Ferrari "è", ora, non più ciò che le manca
Primo insegnamento del fight club ferrarista, a questo punto: non stilare tabelle di marcia circa i due Mondiali (tremano un po' le gambe soltanto a scriverlo), ma ragionare di volta in volta, ossia di gran premio in gran premio. 

Prima un breve riassunto di cosa è cambiato in pochi mesi, ragionando sulle tipologie delle vittorie della Rossa: a Monaco si era trattato di qualcosa di episodico, anche per l'unicità del tracciato; a Monza si sono raccolti i frutti di un reale percorso evolutivo, frutto anche di una sistemazione strutturale in seno al team. A prescindere dalla tempistica dell'annuncio, insomma, l'opera gli effetti del lavoro di Loic Serra sono arrivati ancora prima del suo nome. Uno dei migliori attestati degli oggettivi progressi fatti a Maranello viene da...Oscar Piastri, che la Ferrari a Baku l'ha beffata con un sorpasso "monstre": - Se Charles fosse rimasto al comando, quando l’ho attaccato dopo il pit stop, avrebbe vinto questa corsa con un certo margine -. Per dire...

Ora, con il lavoro sul nuovo fondo sempre più redditizio e il passo gara sempre più regolare e profilato verso l'alto delle prestazioni, si snoda una parte restante di Campionato del Mondo con sette circuiti (ai quali vanno aggiunte due sprint race) tra i quali Singapore e Las Vegas presentano caratteristiche molto premianti per il Cavallino; gli altri a questo punto quantomeno non spingono più al pessimismo ma alla curiosità, per esempio Austin in Texas o la pista di Yas Marina ad Abu Dhabi. 

Fare il massimo, banalmente, per ottenere forse, forse, più di quanto un paio di mesi fa non era possibile nemmeno sognare.