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23/10/2024 07:00:00

Giovane wannabe


Articolo di Luca Olivato
Lando Norris vorrebbe diventare campione del mondo, ma non ce la farà

In una domenica da sogno per la Ferrari (10), la notizia certificata è che, anche per quest’anno, per Verstappen (9) è fatta. Certo, mancano ancora cinque Gran Premi al termine della maratona più lunga di sempre, ma non si capisce chi possa scalzare Super Max in vetta alla classifica.

Certo non potrà farlo Leclerc (10), protagonista di una gara alla Prost. Partito terzo, ha assistito da spettatore interessato all’inevitabile duello tra Verstappen e Norris alla famigerata prima curva per impostare una traiettoria perfetta e proiettarsi verso una vittoria che nemmeno la safety car provocata dall’uscita di pista di un inconcludente e futuro compagno di squadra (1) ha mai messo in discussione.

Per la Ferrari si è trattato di una gara sul velluto, impreziosita dal secondo posto di Sainz (9) che, dopo gli attriti della sprint, è stato rimesso al proprio posto dal “predestinato”. Mai realmente in lizza per la vittoria, è stato invece molto abile nel superare prima la McLaren in pista e poi la Red Bull ai box. Le strategie sono state perfette, ma quando hai la giornata di grazia migliore tutto viene più facile.

Tornando ai discorsi iridati, per quanto diversi dei prossimi appuntamenti, così come la stretta sui regolamenti, sembrino arridere al Cavallino, per colmare i 79 punti che distanziano Leclerc dalla prima posizione servirebbe una combinazione astrale che va ben oltre alla classica Bottas (2, ma corre ancora?) di fortuna. Servirebbero infatti almeno un paio di ritiri di Verstappen, casistica verificabile solo nel metaverso.

Il più titolato a togliere al campione in carica il quarto sigillo della carriera è(ra) Norris (3), ma oggi ha dato l’ennesima dimostrazione, e non ce n’era davvero bisogno, che con un carattere come il suo non si va da nessuna parte. La McLaren, pur orfana del DRS farlocco, anche in questo fine settimana si è dimostrata l’auto più veloce del lotto. Non di molto, ad onor del vero, ma se l’inglese fosse riuscito a mantenere la prima posizione conquistata al sabato (sempre per rimanere nell’ambito del metaverso), difficilmente sarebbe stato impensierito per il successo finale.

Succede invece che esce dal rodeo con il morale a pezzi e un ritardo addirittura maggiore di quello con cui si era presentato ai nastri di partenza. I punti che lo separano da Verstappen ora sono 57. Forse il compagno di squadra non è più un problema (Piastri, 6, ha rallentato per evitare di saltargli sopra dopo la penalità), ma nella lotta si sono inserite anche le Ferrari. E poi, dicendola tutta, Lando non ha il carattere per tenere testa a Max. Lo si è visto alla partenza, ma anche nel finale, quando ha tentato maldestramente di mettersi davanti. Il sorpasso che gli è valso la terza posizione, così come la difesa alla curva 1, sono stati ottenuti cercando di scimmiottare l’aggressività di Verstappen. I risultati, ovviamente, sono stati molto diversi: le manovre si sono concluse uscendo dalla pista e cambiando traiettoria in frenata, azioni non consentite che gli sono costate una penalità.

La seconda metà della zona punti è quella che regala più argomenti di dibattito. A partire dalla rimontona di Russell (8), finito davanti al solito e anonimo Perez (4) pur partendo dai box, passando per gli ennesimi punti conquistati da Hulkenberg (8, grazie a lui ora la Haas ha addirittura superato la Racing Bulls), dal rientrante Lawson (9) e dal sempre più sorprendente Colapinto (9). Le prestazioni di questi ultimi due hanno messo in serio imbarazzo i rispettivi compagni di squadra, confermando lo spessore della nuova generazione di piloti.

Concludendo, per Max la strada sembra spianata. Servirà sempre la sua versione migliore, ma se la forma del numero 1 è quella vista in questo ritorno alle competizioni dopo una lunga sosta, allora ci sono davvero poche speranze per gli avversari.