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25/11/2024 11:30:00

Charles, l'anno prossimo come farai?


Articolo di Paolo Marcacci
Ci risiamo, con la differenza che a due gare dalla fine la diplomazia va a farsi benedire e i freni inibitori cedono del tutto: tra Sainz e Leclerc c'è a questo punto una specie di "odio", a noi sta a cuore che vinca la Ferrari.

Ci risiamo, con la differenza che a due gare dalla fine la diplomazia va a farsi benedire e i freni inibitori cedono del tutto: tra Sainz e Leclerc c'è a questo punto una specie di "odio" in termini di competizione interna; allo stesso tempo, ognuno dei due vede in ogni altro pilota un semplice avversario. Questo è. Non che non lo sapessimo anche prima di Las Vegas eh, solo che ora ci preme fare una precisazione: questo cortocircuito, evidentemente non ben governato dalla Ferrari al muretto, non deve tramutarsi in uno svantaggio in vista del rush finale per il Mondiale costruttori.

Altrimenti ci arrabbiamo, come in quel celebre film con Bud Spencer e Terence Hill, alla fine del quale vincevano i buoni.

A noi sta a cuore che vinca la Ferrari, anche se tra i suoi due piloti non riusciamo a stabilire non chi sia il buono, ma diciamo il meno cattivo nei confronti dell'altro.

Tra le luci e i casinò, il massimo che si poteva fare è stato fatto, in termini di punti e questo è il primo dato utile. Un altro elemento per aiutare il ragionamento è che Leclerc nella prima parte ha trattato le gomme peggio di quanto abbia fatto Sainz, che in questa stagione in varie fasi è sembrato più lucido per quanto riguarda il passo gara e la gestione della monoposto.

Mentre scriviamo, tra l'altro, ancora non siamo in grado di indicare quanto perentorio sia stato l'ordine del muretto circa le posizioni. O lo potremmo declassare a suggerimento? Non si è capito e in un certo senso assolve in parte sia l'egoismo di Sainz (quello che ha ogni pilota) che gli sfoghi di Leclerc. Diciamo che nel considerare tutto il gran premio, bisogna dire che Sainz per primo aveva subito qualche rallentamento non dipendente dalla sua performance. Non va ricordato solo il finale attraverso i team radio. Siamo d'accordo con Vasseur, che a parte gli obblighi da "pompiere" ha detto una cosa circostanziata: si fanno commenti sul giro di rientro senza avere il quadro completo.

Un'altra cosa avevamo capito, prima ancora che iniziasse il Mondiale 2024: lo spagnolo avrebbe gareggiato soprattutto per sé, per salvaguardare le sue prestazioni e per lasciare il più possibile il segno in Ferrari. Fin troppo cavalleresca, fino a ieri, era stata la convivenza con Leclerc, viste le premesse: chi scrive perlomeno la pensa così.

Abbiamo sentito, dal tardo pomeriggio di ieri, scomodare addirittura la celeberrima - anche tragica nei presagi che conteneva - querelle Villeneuve - Pironi per i fatti di Imola '82. Non scherziamo: in quel caso c'erano due compagni di squadra con delle consegne precise e un cartello inequivocabile che solo uno dei due intese alla lettera. Villeneuve sarebbe probabilmente andato via a fine anno, ma in quel momento non era una certezza.

In conclusione, ribadendo a colpi di maiuscole che NON DEVE RIMETTERCI LA FERRARI, ci vengono due domande, in questo caso per Leclerc: Charles, è più importante il Mondiale Costruttori o il secondo posto nel Mondiale piloti? La seconda: Charles, l'anno prossimo con Hamilton che succederà?

Foto copertina www.ferrari.com

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