Negli ultimi giorni agli appassionati del motorsport è stata comunicata un'importante notizia. Ci saranno 11 team a riempire la griglia di partenza dalla stagione 2026 di Formula 1. Questo vuol dire che avremo 22 piloti a contendersi il titolo, e 22 vetture che porteranno sicuramente più spettacolo in pista.
Durante la conferenza stampa del GP del Qatar e nel corso della giornata dedicata alle interviste, ai piloti è stato chiesto di esprimere il loro pensiero in merito. Sono apparsi tutti molto entusiasti davanti ai microfoni e a noi in particolare ha colpito una frase, quella di Pierre Gasly, il quale ha affermato: “Più team, più gare, più show. Un bene per tutti”.
Una frase che ha fatto storcere un po’ il naso a Fernando Alonso, il quale anche se non ha detto nulla e ha accolto l’arrivo del team GM/Cadillac con entusiasmo, non ha potuto nascondere un po’ di disappunto alle parole del collega.
All’apparenza sembra tutto molto bello. Se un undicesimo team può generare gare più spettacolari, dall’altro lato bisogna pensare al fatto che ci potrebbero essere delle piste molto corte o molto strette, come Monaco e l’Austria ad esempio (le prime due che vengono in mente), dove i piloti faranno molta più fatica ad effettuare un giro buono in qualifica, con tutto il traffico che ci sarà in pista. Senza considerare il fatto che a Monaco la pit lane è già di per sé molto tirata all’osso e due vetture in più andranno a limitare ulteriormente lo spazio a disposizione.
Avere undici team in competizione, non dovrebbe comportare delle modifiche ai layout o alle strutture attualmente presenti. Però va ricordato che c’è un limite da non oltrepassare. Come quello del numero di gare all’interno di una stagione. Bello un campionato da 24 GP, ma se già restasse questo valore invariato, bisognerebbe pensare ad un’organizzazione migliore.
Oltre a dividere gli appuntamenti per area geografica, non sarebbe sbagliato distanziarle opportunamente così da non avere delle pause troppo lunghe associate a dei triple-header ripetuti. Ci sono dei limiti da rispettare, cosa che sembra essere diventata molto difficile da fare.
Foto: Red Bull Racing
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