Il weekend della Ferrari ad Abu Dhabi è iniziato nel peggiore dei modi e continuato, se possibile, togliendo ogni briciolo di speranza ai Tifosi.
Il protagonista (in negativo) del venerdì è stato senza dubbio Charles Leclerc. La sua SF-24 ha riscontrato un problema alla batteria nelle PL1, che ha costretto la squadra a rimpiazzare il componente e scontare, di conseguenza, una penalità di 10 posizioni in griglia.
Nella giornata di sabato, invece, il monegasco ha commesso un errore alquanto banale, infrangendo i track limits alla curva 1, venendo quindi eliminato in Q2.
Come se tutto ciò non bastasse, la McLaren ha conquistato la prima fila, con Sainz che non è riuscito ad andare oltre la terza posizione.
Analizzando questo scenario, verrebbe spontaneo fare i complimenti al team di Woking per il titolo Costruttori. Noi, invece, vi spiegheremo perché la Ferrari deve crederci fino in fondo.
Le parole del team principal Frédéric Vasseur non devono essere soltanto frasi fatte per il Cavallino. Quando il francese dice "spingeremo al massimo, perché tutto può succedere fino alla fine" sa esattamente cosa sta facendo.
D'altronde, questa stagione ci ha mandato diversi segnali, e tutti vanno nella stessa direzione: la McLaren, sotto pressione, può sbagliare. Eccome se può sbagliare.
Gli esempi più recenti, nonché più eclatanti, sono il Gran Premio del Brasile e quello del Qatar. Due occasioni in cui, per un motivo o per un altro, la squadra inglese avrebbe dovuto raccogliere molti più punti. Due delle tante, basti pensare agli errori di strategia commessi in Canada ed a Silverstone, per non parlare di Monza.
Insomma, la McLaren ha mostrato, nel corso di tutta la stagione, tutti i suoi punti deboli. Punti deboli che la Ferrari è pronta a sfruttare qualora dovessero ripresentarsi, perché una cosa è certa: non è finita fino alla bandiera a scacchi.
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