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02/02/2025 11:00:00

FIA e GPDA sull'orlo di una guerra: ne risentirà soprattutto la pista


Articolo di Prisca Manzoni
Tra i piloti e la FIA non corre buon sangue ormai da mesi, ma ogni mossa della Federazione sembra andare proprio nella direzione sbagliata. I due enti sono a un passo dalla guerra, che si farà sentire anche in pista.

La stagione di Formula 1 non è ancora iniziata, ma già sta emergendo la lotta tra i piloti e la FIA, che probabilmente continuerà per tutta la stagione. Il rapporto tra le due entità è travagliato da molti anni, figlio di decisioni incostanti, persino al limite del tragicomico. Per fare degli esempi si potrebbe partire dalla stagione 2021, quando lo sport si è trovato tra le mani una stagione molto combattuta che non ha saputo gestire, facendola culminare nel flop di Abu Dhabi. A seguito di quella nottata, i vertici di Parigi hanno promesso dei cambiamenti, cacciando Michael Masi e sostituendo il presidente, ma ben poco è cambiato, a testimoniare che i problemi sono altrove. La situazione è quasi peggiorata, visto quante persone nei ruoli di vertice hanno dato le dimissioni (o sono state costrette a lasciare, come l'ex direttore gara Niels Wittich), mentre Ben Sulayem cerca di imporre il regime del terrore dentro e fuori dalla pista. Uno scenario in cui l'ego di pochi sta cambiando la vita di molti. 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione di penalizzare i piloti per le parolacce in conferenza stampa. Max Verstappen è stato il primo a cadere nella trappola e, noto per il suo carattere forte, ha risposto con le rime creando una sua "conferenza" fuori orario al GP di Singapore. Tra l'altro la polemica è scoppiata con un tempismo non casuale: al precedente Gran Premio la FIA si era fatta sfuggire l'ala flessibile della McLaren, ed è facile pensare che abbia alzato un altro polverone per "sviare" da quel grosso incidente. Dopo l'olandese sono stati segnalati anche Charles Leclerc e Lando Norris, che però se la sono cavata con solo una multa. Per arginare la situazione, la GPDA ha creato una lettera congiunta proprio verso Ben Sulayem, chiedendo più trasparenza su diversi fronti, nonchè di essere trattati da adulti. Messaggio che, al giorno d'oggi, non è stato per nulla ascoltato. Anzi, il presidente della FIA continua a comandare, come si è visto anche dalla decisione di inasprire ancora di più le sanzioni per i comportamenti inappropriati. 

Punizioni "esemplari" in pista

I piloti non hanno ancora espresso nulla, ma di certo non digeriranno facilmente questo ennesimo provvedimento. Tuttavia, ora sono con le spalle al muro, perchè a qualsiasi loro passo falso la FIA ha il potere di dare sanzioni molto pesanti. E i commissari hanno già dimostrato che possono interpretare il regolamento a loro piacimento, dando punizioni severe a destra e a manca. Lo si è visto al GP del Qatar, quando Verstappen ha perso la pole per aver ostacolato Russell nel giro di rientro; una situazione che altre volte non ha causato nulla ma, dopo che l'associazione dei piloti si era esposta contro Ben Sulayem, era diventata un problema. O ancora si può pensare a quando Pierre Gasly venne preso di mira dai giudici nel 2022 dopo aver espresso apertamente il suo disappunto per come avevano gestito la gru in pista a Suzuka. 

Su entrambi i fronti si è sull'orlo di una guerra, aspettando che l'avversario sbagli per fare scacco matto. Un rapporto che è destinato solo a peggiorare se qualcuno (specialmente a Parigi) non è disposto ad ascoltare, che rischia di soggiogare le venti persone migliori al mondo nel loro lavoro. 

Foto copertina x.com

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