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09/10/2011

Gp Giappone - Gara


Gran Premio di Walter Mesiti

 

Meno di un anno. Tanto è bastato a Sebastian Vettel di Heppenheim per bissare un successo clamorosamente potente come questo. Non ci sono state le lacrime (almeno, non in mondovisione), è quasi passato tutto inosservato, tutto (più o meno) superato in visibilità dalla vittoria di Jenson Button, dal suo accostare la macchina subito dopo la bandiera a scacchi e celebrare in piedi sulla sua McLaren un altro meritato successo. La Red Bull, forte ma non invincibile, trionfa nel giorno in cui la pista dà altri verdetti, nel giorno in cui anche Fernando Alonso, con una Ferrari decisamente in difesa (leggetelo pure attaccato), ha espresso ogni goccia del suo grande talento, portando a casa un secondo posto che vale oro.
Suzuka, del resto, avrebbe dovuto essere una delle piste amiche per eccellenza della Red Bull. Il degrado delle Pirelli leggermente diverso dal previsto, però, ha rimescolato qualche valore in campo e riacceso una gara che poteva tranquillamente cristallizzarsi con le medesime posizioni. Oggi abbiamo visto anche Michael Schumacher ritornare al comando di una gara, evento che non si vedeva da tempo. Così come abbiamo visto un Sebastian Vettel anche nervoso, oltre che più cauto e forse vulnerabile. Anche incassare un solo punto da qui alla fine della stagione poteva scatenare (e lo ha fatto) tante piccole ansie.
Dalla grandezza del podio al suo lato B: i compagni di squadra dei primi tre non hanno certamente brillato (ultimamente non è una novità). Massa ha condotto una gara discreta, facendo però sentire per l’ennesima volta la mancanza di quel Felipe che nel 2008 stava per divorare un mondiale. Webber, a parità di vettura, è pressoché inesistente e ha perso anche lui lo smalto dei tempi migliori. Lewis Hamilton è potenzialmente fuori controllo: dopo l’ennesima polemica in qualifica e dopo l’altrettanto ennesimo contatto con Massa, l’inglese ha gettato al vento un’ottima posizione al via finendo decisamente giù dal podio. Tra una settimana si corre già in Corea, dove l’anno scorso, nella prima faticosa edizione di questo gran premio, Fernando ribaltò le sorti iridate… Adesso i giochi sono già fatti, ma Alonso (e dietro di lui la Ferrari) non ci sta e vorrà sicuramente lottare fino alla fine per conquistare il miglior risultato possibile: il secondo posto in classifica (con un occhio clemente e di speranza verso il 2012…).