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17/03/2025 20:00:00

«Finestra di lavoro», il nuovo mantra della F1. Cos’è? Perché è così importante centrarla?


Articolo di Marco Sassara
“La Ferrari non era in finestra”, afferma Lewis Hamilton nel sabato australiano al termine delle qualifiche. “La McLaren è brava a gestire le gomme, loro una finestra così ampia che possono spingere come se non ci fosse un domani”, dichiara Wolff, il team principal della Mercedes dopo la prima gara della stagione a Melbourne.

La Ferrari non era in finestra”, afferma Lewis Hamilton nel sabato australiano al termine delle qualifiche. “La McLaren è brava a gestire le gomme, loro hanno una finestra così ampia che possono spingere come se non ci fosse un domani”, dichiara Wolff, il team principal della Mercedes dopo la prima gara della stagione a Melbourne. Entrambi scorci di interviste rilasciate a 'Sky Sport F1'.

Il mondiale 2025 di Formula 1 è iniziato con un nuovo mantra. Quelle che vi abbiamo riportato sopra sono solo alcune delle dichiarazioni rilasciate dai protagonisti della massima categoria del motorsport. Lo scorso weekend uno degli argomenti più discussi è stata sicuramente la ‘finestra di funzionamento’ degli pneumatici e delle vetture.

Cos'è la 'finestra di lavoro', il cosidetto 'working range'?

Cos’è però la ‘finestra di funzionamento’? Perché è così importante? La ‘finestra di lavoro’, il ‘working range’ è una proprietà intrinseca degli pneumatici, del tipo di mescola per essere più precisi. C’è sempre stata, ma quest’anno, forse anche perché le vetture stanno raggiungendo un potenziale piuttosto simile tra loro, è diventato estremamente importante per tecnici e piloti far in modo che la vettura riesca a far lavorare le gomme per più tempo possibile all’interno di un determinato intervallo di temperature.

La Pirelli ha iniziato la stagione con sei tipologie di mescole. Si va dalla C1, la più dura, fino alla C6, la più morbida. Ognuna di queste mescole ha un proprio range di temperature di esercizio in cui riesce a dare il massimo. Ovviamente poi, anche le Intermedie e le Full Wet ne hanno uno tutto loro.

Differenze tra qualifiche e gara

Giusto per fare un esempio facile, la prestazione degli pneumatici non dipende solamente dal loro stato, ovvero se siano nuovi oppure usati. Questo ha per ovvie ragioni un impatto sensibile sulle performance in qualifica, ma non è l'unica cosa importante. Quante volte sentite dire: “Il pilota ha gestito male la gomma e nel T3 è uscito fuori dalla finestra”? Il compito di un pilota in qualifica è riuscire a portare la gomma alla temperatura d’esercizio nel giro di lancio e non uscirne mai durante il giro veloce. Il rischio al sabato è quello di surriscaldarla troppo, andare in over-heating. La voglia di essere i migliori in ogni settore, porta il pilota a spremere la monoposto in ogni curva, questo rischia di sollecitare troppo gli pneumatici, di farli uscire dalla finestra e finire per essere troppo lenti da quel momento in poi. A volte è meglio alzare il piede ed essere non al 100% in alcuni microsettori, per poi avere una mescola più pronta e prestante nella parte restante del giro.

In gara il gioco da fare è più o meno lo stesso, la differenza è che durante il GP potrebbe anche innescarsi il meccanismo inverso, ovvero scendere sotto la temperatura di esercizio. Una volta deve gestire la temperatura motore, una volta il carburante, può capitare che si faccia un errore e si perda un po’ di tempo, si vada sulla ghiaia o sull’erba, per non parlare della VSC o della Safety Car che rallentano il ritmo.

Domenica ad esempio, nei primissimi giri della gara abbiamo assistito ad un bellissimo confronto a tre fra Norris, Verstappen e Piastri. Poi, improvvisamente il ritmo di Max è calato dopo una sbavatura che lo ha costretto ad andare lungo. Probabilmente l’errore lo ha fatto uscire dalla finestra e l'olandese non è più riuscito a rientrarci finché non ha cambiato gomme.

La gestione gomme è uno dei punti forti della McLaren

La preparazione degli pneumatici è importantissima, è la chiave per raggiungere il working range ideale e allo stesso tempo cercare di ampliarlo un po’. Ogni tipologia di mescola Pirelli ha il suo. La C6 più morbida ha un range più stretto e lo si raggiunge a temperature più basse rispetto alla Hard C1.

Da qui nascono dichiarazioni come quella del team principal MercedesToto Wolff: “La McLaren è più brava nella gestione gomme; noi riusciamo ad estrarre il massimo per un giro o due, poi come usciamo dalla finestra sono cotte. La loro finestra è così ampia che possono spingere come se non ci fosse un domani”.

Quindi la finestra dipende dalle gomme o dalla monoposto? Dipende dalla tipologia di mescola, ma come abbiamo detto la modalità di preparazione della copertura fa una grande differenza e permette anche di ampliarne il range. La McLaren deve aver capito meglio degli altri come fare. Riesce a rendere la finestra più ampia così da avere delle coperture meno soggette alle variazioni di temperatura. Questo le permette sostanzialmente di spingere al massimo ogni volta che vuole.

Foto: Pirelli

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