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21/03/2025 12:00:00

Un casco, un'icona: Buon Compleanno Ayrton! Obrigado por tudo


Speciale di Valeria Caravella

Il 21 Marzo 1960 nasceva Ayrton Senna da Silva, l'uomo che ha fatto sognare il suo Brasile e il mondo intero. La passione per il motorsport scorreva nelle sue vene sin dalla nascita: a soli 7 anni era già in sella ad una Fiat 147, macchina del padre che il piccolo Ayrton si dilettava a guidare nel cortile di casa. 

Le corse non dovevano essere la sua vita, la sua famiglia aveva altri piani. Ayrton doveva prendere le redini della azienda di famiglia dopo aver terminato gli studi, ma l'adrenalina che i kart gli donavano prese il soppravento. Il giovane Ayrton insistette per avere la benedizione dei suoi genitori: il suo futuro era già inciso, non poteva evitarlo, doveva diventare un pilota, il più grande mai esistito. 

Quando iniziò la sua carriera nelle competizioni minori, non passò innoservato il suo talento, sopratutto in condizioni di pista bagnata. Ayrton faceva la differenza, chiunque era negli splati o nei box lo apprese: il suo destino era la Formula 1 e il suo approdo arrivò nel 1983, alla guida della Toleman 

Monaco 1984: la consacrazione

Una della gare incise nei cuori dei tifosi è sicuramente la tappa di Monte-Carlo, che in quell'edizione vide la pioggia abbattersi copiosamente sull'iconico circuito. Senna si era qualificato in tredicesima posizione, ma la sua gara ebbe un sapore del tutto diverso: le condizioni estreme accesero il brasiliano, che effettuò sorpassi su sorpassi grazie ad una guida impeccabile. Mentre molti piloti esperti commettevano errori, Ayrton avanzava sempre più, come se la pioggia non lo toccasse, come se volasse. 

La gara fu interrotta per pioggia estrema quando Senna si trovava in seconda posizione, dietro Prost, con cui stava ricucendo curva dopo curva, il suo gap. Il GP Monaco 1984 viene ricordato da molti come la vittoria mancata del brasiliano ma anche come il giorno della sua consacrazione; da quel momento tutto fu chiaro: sarebbe entrato nella storia della F1.

I primi successi in Lotus e l'arrivo in McLaren

L'approdo in Lotus portò le prime vittorie per il giovane Ayrton, scalpitante nel diventare Campione del Mondo. Ma capì bene come per diventarlo, doveva pensare in grande e possedere la monoposto più forte presente in griglia, la McLaren. Il suo approdo arrivò nel 1988 causando molto rumore nel team inglese: perchè ad affiancarlo non c'era un pilota qualunque, ma Alain Prost, campione del mondo in carica. 

Il francese capì silenziosamente l'abilità di Senna e quanto sarebbe stato capace di insidiarsi nei suoi successi Mondiali, per questo cercò di rendergli la vita dentro al team inglese "complicata". Ma Senna non era un tipo arrendevole, le sfide le piacevano, lo spronavano a fare di più e questo portò i due a dar vita ad una delle lotte più iconiche che la F1 abbia mai avuto.

Il GP Francia e del Giappone 1989 furono le tappe dove si assistette al culmine della loro rivalità, in cui si capì come la McLaren possedeva i migliori toreri in griglia, ma non era facile gestirli con un premio in palio così succulento. Nonostante le lotte, le polemiche con la Federazione per alcune decisioni prese contro di lui, Senna riuscì a consacrarsi Campione del Mondo per ben tre volte: nel 1988, 1990 e nel 1991, anno in cui realizzò una delle vittorie più emozionanti e memorabili della sua carriera nel suo amato Brasile. 

1994: l'anno maledetto 

Dopo il suo lungo periodo in McLaren, Senna decise di approdare in Williams, team leggendario con cui avrebbe voluto entrare ancor di più nella storia, ma la realtà fu ben diversa. Si ritrovò con una monoposto difficile, con cui il brasiliano faceva fatica a familiarizzare. Inoltre, i cambi regolamentari entrati in vigore proprio in quella stagione diedero una batosta alla Williams, in forte difficoltà all'inizio di quel campionato che sarebbe poi diventato l'ultimo nella vita di Ayrton.

Inutile ricordare a tutti voi cosa è successo in quella Imola, per molti considerata a lungo tempo maledetta: l'episodio è ben impresso nella mente di chi era su quegli spalti, così come coloro seduti davanti alla tv e anche per quelle nuove generazioni che hanno rivisto l'accaduto negli anni a seguire. Ayrton ci ha lasciati da quasi 31 anni, ma il suo ricordo è più vivo che mai. Oggi ricorre il suo compleanno e chissa cosa sarebbe successo nella sua vita se quella Imola del 94' non si fosse mai disputata: chissà se avrebbe vinto altri titoli, se sarebbe approdato in Ferrari come tanto desiderava e se ad oggi, lo avremmo trovato nel paddock a vedere queste nuove generazioni sfidarsi fra loro. 

Non avremo mai una risposta a queste domande, possiamo solo rivivere ciò che ci ha donato, immortale nel tempo. Da noi tutti della redazione di Formula1.it:  Feliz aniversário, Ayrton! Obrigado por tudo.

Foto copertina www.mclaren.com

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Foto interna x.com