Il GP Cina è andato, lasciandoci amare delusioni e sorprese inaspettate: è il momento delle valutazioni, dei pensieri più sinceri e di cosa ci ha lasciato la seconda tappa del mondiale di Formula 1.
Non potevamo iniziare la nostra riflessione non partendo da lei, la protagonista della domenica del GP Cina, la Ferrari (0) autrice di un nuovo record nell'intera storia della Rossa: una doppia squalifica. Sin dal via abbiamo assistito ai primi problemi, con il contatto tra Leclerc e Hamilton, con il monegasco troppo precipitoso nel cercare di guadagnare la posizione sul compagno di squadra; autore di un weekend complicato, ha saputo tuttavia portare la macchina a casa ignaro del sottopeso della sua monoposto che ha reso invano la sua perfomance di domenica (6).
Diverso invece il weekend di Sir Lewis (7), trionfante nella Sprint: questa mini vittoria riporta alla Ferrari un successo che a Shanghai mancava dal 2006, quando a vincere fu l'intramontabile Schumi. Hamilton si aggiudica per la prima volta un successo nella mini gara del sabato, trionfo che anche per la Ferrari non era ancora avvenuto sino ad allora.
Tutto sommato il weekend dell'inglese è stato più competitivo rispetto all'Australia. Chissa sè, senza le misteriose modifiche avvenute nella giornata di sabato, avremmo assistito ad un risultato ben diverso da parte di entrambi. Una cosa è certa: il mondiale è ancora lungo, Vasseur ancora può e DEVE cucinare, con lo spassionato consiglio di star attento alle cotture, ove evitare altri incendi di tale portata nella cucina Ferrari.
E se da una parte il fuoco si dilaga, in casa McLaren va tutto a gonfie vele grazie alla prima doppietta Papaya della stagione (9). Tuttavia, la scena in gara è tutta di Oscar Piastri (10) nettamente superiore in tutto il weekend rispetto a Norris (7.5) scostante nelle prestazioni e autore di tanti errorucci costati cari.
Nel weekend di Shanghai hanno preso fin troppo il sopravvento l'emozioni da parte dell'inglese a differenza di quelle dell'australiano, che dal suo debutto in Formula 1, si contraddistingue per la sua lucidità e glacialità che ricorda a molti il caro e vecchio IceMan che di soddisfazioni nel suo periodo da pilota di F1 se ne prese tante: sarà lo stesso anche per il buon Zen Piastri?
Continua per George Russell (8) la sua permanenza sul terzo gradino: è il secondo podio stagionale dell'inglese, che sembra determinato a non volersi staccare da quella che, al momento, è l'unica posizione che gli outsiders della McLaren possono permettersi di acciuffare. Ma chi la possiede è un avversario difficile da buttare fuori e le sue prestazioni nelle qualifiche (dove scattava in seconda posizione) e in gara, fanno ben capire come stia marcando un territorio di cui vorrà farne presto proprietà.
Domenica in salita per il nostro Antonelli (6.5) che nonostante sia stato votato come Driver of the Day, è opportuno sottolineare la sua perfomance sottotono nel corso dell'intera gara. Solo alla sua conclusione si scoprirà che l'italiano aveva dei problemi al fondo, che gli permettono così di raggiungere una piena sufficienza: si può fare di più, ma è giusto apprezzare il lavoro svolto nonostante le problematiche con la sua W16.
Il nostro caro Max l'aveva già preannunciato nel giovedì di Shanghai che non sarebbe stato tra i favoriti, azzeccando gli scenari. Ma si sa, non bisogna mai sottovalutare un pilota del suo calibro: prima fila nella qualifica Sprint, terzo nella mini gara e quarto in quella ufficiale.
Se nel giro secco l'olandese è riuscito a mettere delle pezze alle problematiche della sua RB21, in gara non ha potuto fare granchè abbondonandosi ai punti di debolezza della nuova vettura targata Red Bull. Tuttavia, nel suo insolito anonimato, è da apprezzare la sua gestione delle mescole dopo la sosta, che gli ha permesso di poter superare Leclerc e finire la gara in quarta posizione: anche quando non è il protagonista della domenica, SuperMax sa sempre contraddistinguersi (7).
Fra le note positive del GP Cina troviamo la Haas, che dopo la dolorosa Australia se ne va da Shanghai con un bottino di quattoridici punti: sia Ocon che Bearman (8) sono stati protagonisti di un'ottima perfomance, con l'inglese che ha strappato un sorriso agli addetti ai media e ai tifosi con i suoi "ciao" ad ogni sorpasso effettuato nella sua incredibile rimonta.
In sette giorni è cambiato tutto in casa Haas: chissà se anche la terra del Sol Levante sarà proficua, portando con sè altri grandi risultati che possano dar giustizia a quanto già visto dal team americano nella passata stagione.
Manca solo l'ufficialità, ma la permanenza di Liam Lawson in Red Bull è già al capolinea (2): sottotono anche in Cina, il neozelandese non riesce a domare la RB21 proprietà assoluta del buon Max. I vertici di Milton Keynes non amano i convenevoli, nè tantomeno sono pro alle lunghe attese: è già pronto Yuki Tsunoda, che nel suo Giappone, debutterà come nuovo compagno di squadra di Verstappen: riuscirà a portare la seconda Red Bull nelle posizioni che contano o il leone olandese continuerà a guadagnare punti in solitaria?
Parlando di Racing Bulls (3) Shanghai non regala emozioni, con entrambi i piloti fuori la zona punti: Lawson tornerà a Faenza dal prossimo GP o ad affiancare Hadjar ci sarà una nuova leva che entrerà a far parte della famiglia dei toreros?
Mentre la Williams continua a guadagnare punti importanti con un Albon costante (7) e un Sainz (5) fortunato dalla squalifica dei due Ferrari, la Sauber fa marcia indietro dopo la buona perfomance di SuperHulk in Australia, con i suoi piloti a fondo classifica, fantasmi per tutta la gara.
In casa Aston Martin l'inizio del mondiale è a due facce: un insolito Stroll (7) va per la seconda volta a punti, regalando sorrisi sul volto di papà Lawrence, a differenza del buon vecchio Fernando (4) autore dell'ennesimo ritiro per un problema al sistema frenante. Buio pesto in zona Enstone, con Alpine (3) squalificata con Gasly (3) e ruota del carro con Doohan (3), superato da tutti tranne le due Sauber.
Chissà se, quando penseremo al GP Cina 2025, lo ricorderemo con delle parole chiave: al momento quella che meglio lo descrive è una sola: incubo. Questa breve pausa servirà a molti per resettarsi, capire cosa sta succedendo e risorgere dalle ceneri di un incendio che, soprattutto in casa Ferrari, va spento il prima possibile.
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