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15/04/2025 18:00:00

La rompipaddock - Sakhir nuova gara dei rimpianti: chi ha fatto più danni?


Commento di Valeria Caravella

Sotto le luci del deserto si è disputato il GP Bahrain, tappa di un mondiale che finalmente sembra aver preso un pò di vita. Se a Suzuka ci sono stati sonnellini improvvisi, nella notte di Sakhir gli occhi dei tifosi dovevano puntare a più parti della pista, viste le intese attività a cui abbiamo assistito: è il momento delle valutazioni, dei pensieri più sinceri e di cosa ci ha lasciato il quarto appuntamento del Campionato di Formula 1.

Nel caldo sahariano la glacialità risplende mentre Norris confonde

Non possiamo non partire dal vincitore del GP Bahrain, Oscar Piastri (10) autore di una grandissima gara. L'australiano mostra ancora una volta che dell'Australia ha solo il passaporto, perchè dalle sue prestazioni e dal suo comportamento, evidenzia decisamente una glacialità che ricorda a molti un certo finlandese che di nome fa Kimi Räikkönen. Forte, deciso e costante, il pilota #81 ha costruito un weekend da manuale, il tipo di prestazione che ogni ogni team sogna dal proprio leader. Un connubio perfetto tra macchina e pilota, che inizia a far rumore in mezzo ai suoi avversari.

Chi invece non sfrutta ciò che di buono ha tra le sue mani è sicuramente Lando Norris (7): grave errore in qualifica, così come nella partenza dove si piazza nettamente davanti rispetto alla sua piazzola, azione che gli causa ben cinque secondi di penalità. Nel corso della sua rimonta, l'inglese è autore di numerosi affanni, con un Charles Leclerc che non ha alcun problema a tenerselo dietro nonostante le evidenti problematiche con le sue mescole.

Dopo un sorpasso così sofferto, con Russell non c'è alcun modo di dar vita ad una doppietta Papaya: Norris deve dunque accontentarsi del terzo gradino del podio, dove il rammarico e le perplessità ne fanno da padrone. Tuttavia, un podio merita di essere osservato, e per questo gli doniamo un voto superiore alla sufficenza politica. In casa McLaren è meglio osservare cosa accadrà a Jeddah, e se le mie intuizioni non mentiranno, potrebbero iniziare a farsi due conti sulla gestione dei loro ragazzi.

Bagliori di luce in casa Ferrari: è l'ora del ritorno?

Tra le curve di Sakhir si evidenzia una Ferrari migliore ma non eccellente (7). Il team di Maranello ha portato i primi aggiornamenti, con un Charles Leclerc (9) abile in qualifica ed eroico in gara, sapendo tenersi alle spalle, con delle gomme a fine vita, una MCL39 che fa paura agli avversari. Passando a Sir Lewis (7), il bilanciamento è ancora un termine lontano per l'inglese, anche se fatica certamente meno rispetto ad inizio stagione. Ma di strada per imparare a cucirsi addosso l'universo Ferrari, ne ha ancora molta da fare.

La SF-25 ha mostrato dei discreti miglioramenti in gara, soprattutto col set di gomme medie, con cui possedeva un passo simile alle McLaren: Leclerc guarda verso Jeddah convinto che i risultati saranno migliori, sarà davvero così? Fortunatamente l'attesa è breve per scoprirne di più.

Mercedes: tra dolci imprese e gravi fattacci

Il team tedesco conquista l'ennesimo podio firmato George Russell, che riesce a costruire una gara solida nonostante gli intoppi col suo DRS a fine gara (9). Sfortunato (meglio dire rovinato) il nostro Antonelli, tra i driver of the day della gara. Protagonista di sorpassi incredibili, in primis quello ai danni di Verstappen, il bolognese ha visto la sua gara cambiare da un momento all'altro, vista la strategia di tre soste ideata dal suo team.

Una scelta sbagliata, che ha portato Kimi nelle retrovie, dove è rimasto imbottigliato nella lunga fila indiana guidata da Esteban Ocon. Risultato? Undicesimo al traguardo, in una gara dove meritava molto di più (8). 

Il ruggito del leone fa tremare Milton Keynes

Dal gradino più alto di Suzuka, alla misera sesta posizione: Bahrain da dimenticare per Max Verstappen (6), che non può far altro che accordarsi al resto del gruppo e fare i conti con una macchina bella - ma che non vola. Troppo nervosa e poco affidabile la RB21, che trascina l'olandese lontano dalle posizioni che contano, scatenando la sua ira e quella del suo entourage: è ora di risalire, altrimenti ci saranno colpi di scena davvero clamorosi in casa Red Bull.

Più sereno il weekend di Tsunoda (7), che riesce a conquistare i primi punti col team austriaco, stando più vicino ad un nervoso Max. Il nipponico ha dimostrato che, questo sedile, lo merita più di chiunque altro in questo momento. 

Imprese eroiche 

Buona gara per Pierre Gasly (9) che porta i primi punti in casa Alpine, dando segnali di apparente rinascita nelle prestazioni per il team francese. Regalo perfetto per Flavio Briatore, che può tornare a sorridere dopo un risultato che, ritornando a Suzuka, nessuno si sarebbe aspettato. Sorte simile anche per Haas, con Ocon (8) e Bearman (9), che conquistano nuovamente doppi (e preziosi) punti, piazzandosi in quinta posizione nella classifica costruttori.

Nota di merito per Ollie, protagonista di una bella rimonta, dalla ventesima posizione alla decima. Dopo il disastro isolato di Melbourne, l'inglesino è tornato a farci vedere quelle qualità che, proprio a Jeddah, tutto il paddock aveva notato. 

Dalla Spagna con furore 

La Williams sta lasciando le sue origini inglesi per comportamenti fin troppo calienti? Quanto visto in Bahrain con Carlos Sainz (5) potremmo paragonarlo ad una corrida inferocita. Dopo un'ottimo scatto che ha permesso allo spagnolo di salire in sesta posizione, le prestazioni sono calate e Sainz ha cercato in ogni modo di risalire in classifica, anche con lotte al limite. Battaglie che hanno riportato lo spagnolo ai box per ritirarsi, visti i gravi danni sulla sua monoposto. Un vero peccato visto il weekend che, fino ai primi giri d'avvio della gara, stava compiendo.

Neanche Alex Albon riesce a portare un punto al team inglese, che si dirige verso Jeddah con l'obiettivo di riportarsi davanti alla Haas per il quinto posto nei costruttori. Lato box Racing Bulls, questa gara non porta alcun profitto: sia Hadjar (5) che Lawson (4) lontani dalla zona punti, in una gara dove le strategie ma anche il passo del team di Faenza, non è stato ai livelli degli avversari. 

Abissi verdi 

In zona Aston Martin e Sauber (4) il profondo abisso continua ad essere casa: nessun punto neanche in Bahrain, con prestazioni sottotono e lontane dalla zona punti. C'è molto da lavorare per permettere ai propri piloti la possibilità di puntare a risultati più importanti e soprattutto più proficui, evitando soprattutto, volanti staccabili. 

Direzione Jeddah

E mentre ci avviciniamo al weekend pasquale, la Formula 1 non si ferma e vola verso Jeddah per la terza ed ultima gara della tripletta d'appuntamenti di questo intenso Aprile. Jeddah è il circuito più veloce presente in calendario, dove lo sforzo dei freni e le alte velocità saranno tra i protagonisti indiscussi della gara. Le domande sono tante e le risposte potrà darcele solo la pista: sarà una Pasqua felice per gli appassionati di Formula 1? Manca davvero poco per scoprirlo.