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27/05/2001

Gp Monaco: Gara


Gran Premio di Walter Mesiti
Vittoria di Michael Schumacher sul tracciato di Montecarlo: le stradine del Principato si sono colorate di rosso, ma non solo: andiamo per ordine. Alla partenza i primissimi colpi di scena: David Coulthard ha problemi durante lo start per il giro di ricognizione, restando fermo e gesticolando molto vistosamente dall’abitacolo della sua McLaren, che, per regolamento, è dovuta partire dall’ultima posizione. Infatti le regole in questione affermano che, nel momento in cui un pilota, alla partenza del giro di ricognizione, resta fermo e viene passato da tutte le altre vetture, dovrà partire dall’ultima posizione sulla griglia. Quindi sfortuna per David, ma non soltanto, in quanto lo scozzese non ha, evidentemente, saputo azionare per bene i comandi della sua monoposto: la McLaren aveva risolto i problemi che avevano fatto saltare la partenza di Mika in Austria. Successivamente ritiri a volontà: Heidfeld per un impatto con le barriere subito dopo il Loews, la curva più lenta del mondiale, Hakkinen per i capricci piuttosto preoccupanti del cambio, Trulli con l’intero retrotreno della macchina letteralmente in fiamme, e con un conseguente e drastico intervento dei commissari, che hanno “coperto” la gialla vettura di Jarno di schiuma antincendio. Doppietta rossa, quindi, a Montecarlo, ed Irvine è splendidamente giunto al terzo posto (chi se lo sarebbe mai aspettato?!?), con una Jaguar totalmente nuova al posteriore, riprogettato da pochissimo tempo. Quarto un Villeneuve capace di approfittare sempre ed intelligentemente dei guai altrui, quinto un Coulthard, fortunato nel finale, che porta due punti importantissimi a casa. Alesi è arrivato sesto, dimostrando grande tenacia, e tornando a sorridere, con una Prost che, nonostante i motori Ferrari, non ha nulla di cui essere soddisfatta, con tutti i problemi che si ritrova. Settimo è giunto Button, estremamente bravo, in quanto ha portato al traguardo, e con un piazzamento relativamente buono, una Benetton che necessita di miracoli. Tanto che la sua stessa vettura perdeva, subito dopo il celebre tunnel, pezzi di carrozzeria, per essere esatti nolder. Giornata no per Montoya, che è andato a sbattere sulle barriere per un eccesso di fiducia: è un po’ presuntuoso dire (essendo alle prime armi con una F1 a Monaco) di non avere bisogno di imparare… Dunque un’altra volta abbiamo assistito ad una gara particolarmente accesa, con colpi di scena e (per fortuna) nessun incidente pericoloso. Attendiamo (tra due settimane) Montreal, la prova del fuoco, nella quale soprattutto le McLaren dovranno resuscitare e dare nuova battaglia alle Rosse di Maranello.