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14/05/2025 18:15:00

Rookies in bilico: la Formula Uno non perdona ed é (forse) giusto così


News di Flavia Delfini

Arrivare in Formula 1 è il sogno di ogni giovane pilota, ma la realtà spesso si rivela brutale. Nel 2025, il turnover tra i debuttanti sta toccando livelli senza precedenti: Liam Lawson e Jack Doohan sono già stati sostituiti dopo appena sei gare. La domanda sorge spontanea: perché le squadre non danno più tempo ai giovani di affermarsi?

In un mondo in cui l’adattamento immediato è essenziale, il margine d’errore è sempre più stretto. La Red Bull, storicamente impietosa nella selezione dei suoi talenti, cerca solo il prossimo fuoriclasse facendo fuori un giovane dietro l'altro, mentre l’Alpine ha già voltato pagina. Chi sarà il prossimo rookie a trovarsi sulla a saltare?

La filosofia di Red Bull è chiara: un vero campione deve brillare subito. Se un giovane fatica nei primi mesi, significa che non è all’altezza per il team, e non si fanno scrupoli a sostituirlo. Hanno rappresentato un esempio lampante Alex Albon e Pierre Gasly.

Il caso di Liam Lawson ne è l'ultima dimostrazione: la squadra ha percepito che la sua situazione non fosse recuperabile e ha deciso di agire immediatamente, probabilmente ammettendo che avrebbe dovuto puntare su Yuki Tsunoda fin dall’inizio. Forse non era il momento per Lawson di debuttare in un top team anche se ci sono state squadre che questo salto l'hanno fatto. Basti pensare a Leclerc che dopo una sola stagione ha ottenuto il posto in Ferrari oppure a quanto sta accadendo a Kimi Antonelli sulla Mercedes.

Per Jack Doohan, la situazione in Alpine era invece precaria fin dall’inizio. Il consigliere esecutivo Flavio Briatore non è mai sembrato convinto della sua scelta, e l’ingaggio invernale di Franco Colapinto ha reso inevitabile un cambio. Fin dall'annuncio come pilota di riserva, hanno iniziato a circolare voci su una possibile sostituzione ai danni di Doohan dopo le prime gare ed é effettivamente quanto accaduto. Doohan avrebbe dovuto impressionare sin da subito, ma i due gravi incidenti hanno compromesso il suo percorso.

Mentre la Formula 1 entra nel vivo della stagione europea, il tema della sopravvivenza dei giovani piloti continua a far discutere. In un ambiente sempre più competitivo, l’adattamento rapido sembra essere la chiave per restare nel circus, oppure no? É solo una questione di performance o entrano in gioco altri fattori come "i sponsor" che vogliono un determinato pilota alla guida di una monoposto di F1?

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