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01/06/2025 12:15:00

Tsu(no)da: Yuki è solo l'ennesima «vittima» di un metodo di lavoro che va rivisto


Commento di Martina Luraghi

Senza giri di parole potremmo tranquillamente affermare che la Red Bull ha fatto un'altra, l'ennesima, "vittima". Le difficoltà di Yuki Tsunoda continuano anche sul tracciato di Barcellona, dove il giapponese ha chiuso la propria qualifica al 20° posto e in balia di una monoposto che continua a non dare quel feeling necessario a generare fiducia a chi di nome non fa Max Verstappen.

Per accertare ulteriormente la fatica del pilota nipponico è sufficiente dare uno sguardo alla telemetria dove in curva 3, 9 e 14 transita con il 30% di farfalla in meno rispetto al compagno. Ciò non fa altro che dimostrare quanto a Yuki manchi il feeling nei confronti della sua RB21, a maggior ragione su una pista come quella spagnola dove è necessario un buon livello di fiducia, soprattutto nelle curve veloci a lunga percorrenza come quelle appena citate.

Nulla di nuovo (o forse sì)

I poco meno di sei decimi che ha pagato Tsunoda da Verstappen al momento della sua prematura eliminazione in Q1 non si discostano molto da ciò che si è visto negli ultimi tempi, se paragonato ai suoi predecessori Sergio Perez e Liam Lawson.

Proprio il messicano ha spesso e volentieri accusato distacchi simili, se non addirittura superiori; la differenza però c'è ed è, mai come in questo caso, determinante e va ricercata nella superiorità che la Red Bull vantava nei confronti degli avversari. Nonostante Perez pagasse costantemente mezzo secondo dall'olandese, il risultato si traduceva comunque in un agevole secondo posto mentre ora il gap tra le varie squadre si è decisamente assottigliato e permette così agli altri piloti di infilarsi in quel divario che si crea tra le due monoposto di Milton Keynes.

Ciò che comunque ci preme sottolineare è come un top team del calibro della Red Bull non possa continuare ad operare così, soprattuto se considerato che tornare a lottare per il titolo Costruttori sarà uno scenario che rasenterà il limite dell'impossibile se continuerà ad affidarsi esclusivamente ad un solo pilota.

Non sembra attualmente uno scenario plausibile, ma qualora in futuro Verstappen dovesse decidere di accasarsi altrove - magari ricongiungendosi a quell'Adrian Newey, tra i principali artefici dei suoi successi in Formula 1 - la squadra di Christian Horner dovrà seriamente preoccuparsi se fosse costretta a rinunciare anche a chi sta letteramente tenendo in piedi la baracca da praticamente un anno.

È chiaro ormai a tutti che il metodo di lavoro vada assolutamente rivisto, anche se forse Red Bull in questo momento preferisce continuare a battere il ferro finchè è caldo non consapevole, però, che qualora il "fabbro" Max decidesse di tirare i remi in barca sarà forse troppo tardi per prendere delle contromisure. Nel frattempo Tsunoda oggi guarderà partire la sua ex squadra rispettivamente dalla nona e tredicesima posizione, a ridosso di quella top ten che frequentava maggiormente proprio con la VCARB...

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