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03/06/2025 10:30:00

Bianco e nero: il 2025 della Formula 1 tra dominio e caos


Articolo di Nicole Maruzzo
Nell’anno che doveva segnare l’equilibrio prima del cambio regolamentare, la McLaren domina e il resto è caos. Un mondiale diviso tra ordine e confusione. Un mondo in bianco e nero, senza sfumature

Il 2025 doveva essere l’anno dell’equilibrio. L’ultimo prima del grande cambio regolamentare del 2026, l’ultima stagione sotto regole che tutte le squadre conoscono ormai a memoria. Tradizionalmente, in questi momenti le distanze si accorciano, le filosofie si allineano, i progetti si affinano e il campionato si accende in una sfida compatta, imprevedibile. Ma questa volta non è andata così.

Dopo il Gran Premio di Spagna, la classifica racconta un’altra storia: in cima, sola e luminosa, c’è la McLaren. 362 punti, una supremazia lucida, senza sbavature. Una squadra che ha trovato il proprio centro: coerenza tecnica, sintonia interna, due piloti in stato di grazia e una macchina che sembra adattarsi a ogni tracciato come un guanto cucito su misura. È un mondo fatto di ordine, equilibrio, chiarezza. Un mondo bianco.

Poi c’è il resto. Ferrari, Red Bull, Mercedes, Aston Martin: un universo parallelo in cui le stesse regole generano caos, instabilità, smarrimento. È una griglia dove si rincorrono gli aggiornamenti e si moltiplicano le crisi. Ognuno combatte la propria battaglia – interna, tecnica, identitaria – ma nessuno trova una direzione chiara. È un mondo confuso. Un mondo nero.

Il contrasto non è solo nei risultati. È nel modo in cui i team si muovono. McLaren è un corpo unico, che respira all’unisono. Ogni scelta, ogni evoluzione, ogni strategia sembra parte di un disegno più grande. Gli altri, invece, si affannano dietro problemi sempre nuovi, soluzioni temporanee, un presente che sfugge. Red Bull si logora sotto il peso delle frizioni interne e puntando solo su Max. Mercedes continua a reinventarsi senza trovare pace. Ferrari oscilla tra false speranze e sprazzi di competitività. Mentre Aston Martin, in attesa di Newey, sembra aver perso la rotta.

Il secondo posto della Ferrari – 165 punti, oltre 190 di distacco da McLaren – rappresenta perfettamente il paradosso di questa stagione: non c'è sfida per il titolo, solo un’eterna rincorsa che cambia di gara in gara, senza mai alterare davvero l’equilibrio generale. È come se il campionato viaggiasse su due binari paralleli destinati a non incontrarsi mai. 

E in questo disordine i numeri tradiscono le sensazioni: i ferraristi guardano quel secondo posto con un misto di stupore e amarezza. Essere secondi così, senza mai aver dato l'impressione di potercela giocare, lascia un sapore agrodolce. Non è una rinascita, ma un vuoto riempito per assenza altrui. Una posizione che racconta più le difficoltà degli altri che un vero passo avanti. Mai come quest'anno il secondo è davvero il primo dei perdenti.

E così, nell’anno che avrebbe dovuto segnare la convergenza, la Formula 1 ci consegna il suo contrario: un campionato binario, fatto di bianco e nero. Da una parte la perfezione di chi ha trovato la propria strada. Dall’altra, il disorientamento di chi cerca di sopravvivere nell’incertezza. Ogni weekend rimescola le carte, ma il vincitore resta lo stesso. È un mondiale a una corsia sola. Nessuna sfida, nessun intreccio narrativo.

Il 2026 è dietro l’angolo, ma intanto, in questo 2025, la Formula 1 vive un momento anomalo come mai prima d'ora: un dominio che non entusiasma e un inseguimento che non si realizza. Un racconto sospeso, congelato in due realtà che non si parlano.

Due direzioni. Nessun punto d’incontro. Nessuna zona grigia. Solo bianco e nero.

 

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Foto interna www.ferrari.com