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09/06/2025 07:30:00

Mekies: «Ecco come VCARB cresce i piloti Red Bull. È nel nostro DNA». E su Marko....


News di Alessio Ciancola

È stato uno dei temi che più ha fatto parlare il paddock. Stiamo parlando della decisione presa dalla Red Bull ad inizio stagione di far retrocedere Liam Lawson nel team satellite Visa Cash App Racing Bulls per promuovere nel team ufficiale Yuki Tsunoda. Una decisione forte, a tratti controversa, presa dopo aver costato dei risultati ben poco convincenti e soddisfacenti di Lawson nelle prime due gare della stagione in Australia e in Cina. Un trend che ha portato il team diretto da Christian Horner ad effettuare lo scambio con quello che era il capitano della Racing Bulls, Tsunoda, chiamato a debuttare ad anno in corso al fianco di Max Verstappen, avendo sia la pressione di dover fare bene che di tenere testa al fuoriclasse olandese.

Nulla di nuovo

Una mossa, tutt'altro che insolita per la Red Bull che, pur avendo garantito uno step non sembra aver permesso al team di Milton Keynes di avere l'apporto sperato dal pilota numero due del team. Ad oggi infatti, anche Tsunoda appare sotto esame a causa di un rendimento inferiore alle aspettative. E, in una recente intervista esclusiva con Laurent Mekies, boss del team VCARB, abbiamo parlato delle dinamiche dietro a questo turnover di piloti e di come sia l'iter decisionale.

"Non sarà mai il nostro lavoro scegliere i piloti della Red Bull. Compete a Marko e Horner. Noi dobbiamo solo, se e quando necessario, dare alla casa madre delle opzioni valide. Nel 2024 abbiamo dato due opzioni valide come Lawson e Tsunoda e quest'anno, quando ci è stara chiesta, ne abbiamo messa un'altra altrettanto valida sul tavolo. E saremo pronti a farlo ancora".

Benefici (teorici) per RB: ma per VCARB?

Dei cambiamenti che, di fatto, Helmut Marko avalla per portare benefici alla Red Bull, sia come crescita che come apporto di punti per la classifica costruttori. Ma per dei benefici a Milton Keynes, ci sono degli aspetti negativi con cui VCARB convive, accettandoli però serenamente dato che, come Mekies ammette, sono parte del DNA del team.

"Cambiare i piloti a stagione in corso  non è mai un vantaggio, inutile dire bugie. È sempre complicato gestire queste situazioni, specie se hai due rookie. Ma è il nostro DNA, la nostra ragion d'essere che dobbiamo coniugare con la volontà di lottare al top del midfield e magari con team più grandi".

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Foto copertina x.com