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30/07/2025 12:00:00

Il ritorno del «vecchio» Norris


Articolo di Fabrizio Parascandolo
Nel weekend del Gran Premio del Belgio, la più grande fragilità di Lando Norris è emersa nuovamente, costandogli la vittoria. Una cosa è certa: non può continuare così.

Il fine settimana del Gran Premio del Belgio ha visto Lando Norris ottenere una terza posizione nella Sprint ed un secondo posto in gara, nonostante la pole position conquistata al sabato.

La prestazione del britannico a Spa ha messo in mostra nuovamente le difficoltà che ha avuto nella prima metà di stagione. Difficoltà che il classe '99 sembrava aver superato con i successi di Spielberg e Silverstone, ma che invece potrebbero costargli caro a fine anno...

Ancora troppi errori

Norris ha perso la corsa della domenica per i tanti, troppi errori commessi: prima si è fatto superare da Piastri nel primo giro utile (dopo una ripartenza da Safety Car discutibile), poi ha perso all'incirca 4 secondi per tre sbavature di guida sull'asciutto.

Di fatto, Lando si è complicato la gara da solo, in quanto la prima posizione in pista ha consentito a Piastri di effettuare subito il proprio pit stop per passare a gomme da asciutto. Norris, d'altro canto, ha dovuto aspettare un altro giro.

A quel punto, la McLaren gli ha dato la miglior possibilità per rimontare gli 8 secondi di distacco accumulati, montando una gomma dura (contro la media di Oscar). Differenziando la strategia, infatti, l'inglese avrebbe potuto spingere di più, mentre il suo diretto rivale per il Mondiale si sarebbe dovuto preoccupare di gestire gli pneumatici fino al traguardo.

Eppure, Norris non è riuscito a fare la differenza, finendo prima largo a Pouhon - controllando quello che poteva essere un incidente da ritiro - e bloccando due volte a La Source.

Insomma, a Spa abbiamo rivisto il "vecchio" Lando, quello non in grado di performare costantemente al massimo delle proprie capacità.

Adesso il distacco dal compagno di squadra in classifica ammonta a 16 punti. Non si tratta certamente di un divario insormontabile nelle 11 gare (più 3 Sprint) rimaste, ma una cosa è certa: per battere un Oscar Piastri sempre più concreto, cinico e calcolatore, Norris non può permettersi passi falsi.

 

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