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03/08/2025 08:15:00

Alonso svela i motivi dell’impresa in qualifica: «Solo questione di pista»


News di Daniele Muscarella

Dall’ultima fila in Belgio alla terza in Ungheria, in appena sette giorni: la trasformazione dell’Aston Martin ha sorpreso tutti. A Spa, Alonso e Stroll erano stati entrambi eliminati in Q1 con l’auto più lenta del gruppo. A Budapest, invece, tutto è cambiato fin dalle libere, e le due AMR25 hanno centrato agevolmente l’accesso in Q3, qualificandosi quinta e sesta, a poco più di un decimo dalla pole di Leclerc. Un ribaltone troppo clamoroso per non fare un certo clamore, in tanti hanno pensato agli ultimi aggiornamenti ed alla mano magica di Newey, ma sembra non essere così.

Fernando Alonso ha spento ogni fantasia sulla presunta “magia” tecnica di Adrian Newey: “Direi che è una questione di caratteristiche del circuito, onestamente. Non abbiamo cambiato la macchina in modo significativo rispetto a Spa. Nessuno ha portato nuovi pezzi per questa gara”.

 

Una sorpresa, non sorpresa

Il tracciato dell’Hungaroring, corto, tortuoso e poco penalizzante in rettilineo, ha semplicemente mascherato i limiti cronici dell’AMR25. Una vettura che, dall’inizio dell’anno, ha faticato a trovare efficienza aerodinamica: poca velocità in rettilineo, gestione termica deficitaria sul posteriore e notevole tendenza al sottosterzo.

Da Imola in poi sono arrivati diversi aggiornamenti, tra cui un nuovo fondo evoluto e una configurazione aerodinamica studiata per migliorare il flusso verso il diffusore e la beam wing. Tuttavia, i miglioramenti restano modesti, anche perché il team è completamente concentrato sul 2026. Alonso lo sa bene, ma giustamente vorrebbe approfondire alcuni aspetti: “Il layout sembra adattarsi alla nostra vettura, ma dobbiamo capire perché l’auto qui è entrata in una sorta di sweet spot. Se riusciamo a comprenderlo, potremmo sfruttarlo nelle prossime gare”.

 

Un exploit da confermare in gara

Già nel GP di Spagna, il team aveva brillato al sabato per poi crollare la domenica. E lo stesso Alonso frena gli entusiasmi in vista della gara: “Sarà difficile, a essere onesti. L’obiettivo è cercare di finire dove partiamo: quinto e sesto sarebbero un ottimo bottino prima della pausa estiva”. Ma sa bene che non sarà facile tenere dietro chi, come Verstappen e Hamilton, scatterà alle loro spalle con ben altro passo gara.

Un assaggio del 2026?

Comprendere i motivi di questo salto in avanti nella gestione termica delle gomme, sarebbe comunque importante anche in ottica 2026, quando il team di Lance Stroll punta dichiaratamente a lottare per le vittorie. Gli investimenti di patron Stroll sono stati enormi in tutti i reparti: dispone adesso dellla galleria del vento più moderna ed evoluta, dei migliori tecnici ed ingegneri, dei motori Honda che ha già dimostrato con Red Bull quanto possa essere devastante con l'efficienza della parte elettrica (più importante nel 2026), e di un pilota che sa come vincere. Gli sporadici picchi di performance potrebbero ben presto essere consistenti. Questo, per Aston Martin, è solo un anno di transizione.

 

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