La terza posizione ottenuta nelle battute finali del GP d'Ungheria ha reso George Russell il pilota con il maggior numero di podi (6) dell'intera griglia, eccezion fatta - chiaramente - per i due della McLaren; staccati, quindi, Charles Leclerc e Max Verstappen che rimangono così appaiati a quota 5.
Sebbene una grande mano nel raggiungere il terzo posto in quel di Budapest l'abbia certamente data il problema occorso alla Ferrari del monegasco, Russell si trovava comunque ancora una volta nel posto giusto al momento giusto. Il classe '98 è stato infatti autore di un altro weekend nel quale si è dimostrato solido e pronto ad approfittare e trarre il massimo da ogni situazione, certificando - se mai ce ne fosse ancora bisogno - l'eccellente prima parte di stagione.
Superfluo quindi affermare che questa sia, senza se e senza ma, la miglior versione di George Russell da quando è in Formula 1. L'unico momento di appannamento vissuto dal pilota cresciuto nel vivaio della Mercedes è stato il periodo che ha susseguito il fine settimana del Canada - completamente dominato dal team di Brackley - quando la W16 ha subito gli effetti collaterali dovuti all'introduzione della nuova sospensione, la quale ha mostrato riscontri positivi solo su tracciati stop&go come quello di Montreal.
Da qui la decisione da parte degli uomini della Stella di fare un passo indietro e tornare alla specifica pre-Imola: una mossa che ha permesso alla vettura di tornare a vita e ai piloti di (ri)trovare feeling sul circuito magiaro dove, oltre al podio, è arrivata anche l'ottima rimonta di Kimi Antonelli, decimo al traguardo dopo essere scattato dalla quindicesima casella.
Tutto molto bello, certo... se non fosse che Russell sia andato in vacanza senza aver ancora posto la firma su quello che, mai come adesso, dovrebbe essere un rinnovo di contratto sacrosanto, a maggior ragione ora che il flirt tra Max Verstappen e la Mercedes (è stato proprio l'olandese a togliersi dal mercato) è da considerarsi concluso. Perciò in Sardegna - meta scelta dall'inglese per ricaricare le batterie durante la sosta - a George crediamo non dispiacerà essere "disturbato" da una chiamata qualora sul display del proprio cellulare dovesse apparire il nome del boss: Toto Wolff.
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