Giù il cappello per Sir Lewis Hamilton, che ha parlato apertamente del genocidio a Gaza, con parole chiare e non generiche. Non è uno sloganista: si espone anche quando non gli conviene, affrontando temi divisivi senza vantaggi di immagine, ed essendo una celebrità globale, le sue parole hanno un impatto più forte di quelle di politici, sociologi o giornalisti.
Chi pensa che lo faccia perché non vince più, sbaglia: lo ha sempre fatto, anche nei momenti di successo. Hamilton ha spesso preso posizione anche su temi LGBTQ+ e diritti umani, mettendoci la faccia in contesti scomodi (Qatar, Arabia Saudita, Abu Dhabi).
A differenza di molti piloti del passato, non si isola dai problemi del mondo ma li affronta con coraggio. Non si limita a parole vuote: cita dati, si informa, comunica con coscienza e responsabilità. Agisce da cittadino del mondo, consapevole, partecipe della vita civile, come nell’antico concetto greco di “politica”.
E' Sir Leiws Hamilton
Foto copertina ilmanifesto.it