Nel caos del Gran Premio di Singapore, mentre la regia internazionale ignorava il leader della corsa e concentrava le attenzioni nella lotta per le restanti posizioni del podio, la Williams è riuscita a trasformare un weekend da incubo in uno da ricordare, portando a casa un punto prezioso, nonostante la doppia squalifica subita dopo le qualifiche.
Il merito è di Carlos Sainz, autore di una rimonta dall’ultima posizione fino alla decima piazza, ma anche – e forse soprattutto – di Alexander Albon, che ha interpretato alla perfezione il ruolo di scudiero tattico, rallentando gli avversari e agevolando il compagno nei momenti decisivi.
Dopo che entrambe le Williams erano state trovate non conformi al regolamento tecnico per un’irregolarità al DRS della rear wing, il team ha preso scelte strategiche importanti per dare a Sainz, ultimo in griglia, una possibilità di rimonta e utilizzare Albon, partito dalla pitlane, per aiutare Carlos e per testare un nuovo componente aerodinamico.
Quando la gara è entrata nell'unica parte più movimentata, ovvero la fase dei pitstop, attorno al giro 49, la Williams ha messo in atto una manovra tattica decisamente efficace, qualcosa visto in altri appuntamenti come Monaco. Albon, che si trovava appena davanti a Liam Lawson, è stato istruito via radio dal suo ingegnere James Urwin a rallentare per creare un margine utile a Sainz, impegnato a costruire la sua rimonta.
Urwin: “Dobbiamo creare un margine di un secondo e mezzo, per favore. Rallenta di un secondo e mezzo, per favore. Dobbiamo solo aiutare il team.”
Albon: “Sì, ok.”
Urwin: “Serve un 1 minuto e 40 tondo, per due giri, per favore.”
Albon: “Non posso andare più piano, per favore. Sanno cosa sto facendo.”
Albon ha deliberatamente perso oltre tre secondi al giro per consentire a Sainz di effettuare la sosta e tornare in pista davanti al rivale diretto.
Dopo il pit stop, Sainz si è trovato nella posizione ideale per l’assalto finale. Con gomme più fresche, lo spagnolo ha superato in sequenza Stroll, Bortoleto, Colapinto, Tsunoda e Hadjar, conquistando così la decima posizione e il punto che ha salvato il weekend della scuderia.
La comunicazione radio dopo la sosta riflette la tensione del momento:
Jego (ingegnere di Sainz): “Box ora, box ora. Attento alla linea bianca, pit limiter.”
Jego: “Puoi spingere con questa gomma fino alla fine. Sarai vicino ad Alex all’uscita dai box. Dovresti essere davanti a Lawson.”
Sainz: “C’è qualche possibilità di punti?”
Jego: “Affermativo, affermativo. P10 Hadjar.”
Il piano era riuscito perfettamente: grazie al rallentamento di Albon, la Williams ha potuto mantenere entrambe le vetture in posizioni strategiche, con Sainz libero di attaccare e Albon a difendere.
Al termine della corsa, il team principal James Vowles non ha esitato a riconoscere pubblicamente il sacrificio del suo pilota thailandese, intervenendo in radio subito dopo il traguardo:
Vowles: “Grazie, Alex. Hai davvero giocato per la squadra là fuori. Mi dispiace che oggi non ci siano punti per te. Carlos ne ha preso solo uno, ma ottimo lavoro.”
Albon: “Sì, l’elemento di test non è quello giusto.”
Vowles: “Affermativo. Beh, è comunque meglio liberarsene ora e capirlo.”
In questa comunicazione si riassume la domenica da uomo squadra di Albon, sacrificato per dare una chance a Sainz e per testare qualcosa sulla sua vettura che a quanto sembra non ha dato risposte positive.
Foto copertina www.williamsf1.com
Foto interna www.williamsf1.com