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10/10/2025 20:00:00

Aston Martin, tracciati ad alto carico ok: ma i rettilinei restano un incubo


News di Flavia Delfini

La stagione 2025 dell’Aston Martin si muove su due binari opposti: brillante sui circuiti tortuosi e ad alto carico, in difficoltà su tracciati veloci e rettilinei. Con sei gare e due sprint ancora da disputare, il team di Silverstone oscilla tra la lotta con Alpine nelle retrovie e le speranze riposte in piste favorevoli come Brasile e Qatar. Fernando Alonso guida con grinta, ma il sogno del podio resta lontano. L’obiettivo? Q3 e punti, in attesa di un 2026 che promette rivoluzioni tecniche e nuove ambizioni, grazie anche alla straordinaria mente di Adrian Newey.

 

Il successo in F1

Non c'è una sola formula che porta al successo in F1. Chi cerca la vettura più bilanciata o una estrema che si evolva abbastanza. Aston, dal canto suo, è un’altalena nel centro gruppo, e cerca di raccogliere punti ogni volta che può

“Li otteniamo scendendo nel fango”, diceva Alonso a Singapore.

È successo con il quinto posto in Ungheria, il settimo in Canada e quello a Singapore. Buoni piazzamenti grazie al ritmo e all’abilità di Alonso nel migliorare le prestazioni dell’AMR25. Tuttavia, anche l’asturiano vive due realtà parallele, molto evidenti a seconda del tipo di tracciato su cui si gareggia.

Le due facce di Aston Martin

Il lato positivo è quello dei circuiti tortuosi, con elevato carico aerodinamico e scarsa efficienza. Qui Aston Martin trae vantaggio da un fondo modificato a partire da Imola che garantisce una certa stabilità. Ha raggiunto picchi elevati nei venerdì in Olanda o a Singapore, anche se ciò non equivale a entrare nella battaglia per un risultato ancora più importante la domenica. Perché influiscono il set-up della vettura, il gioco con le altezze e la quantità di benzina in ogni sessione.

Il lato negativo arriva sui circuiti che richiedono efficienza aerodinamica, basso carico e lunghi rettilinei. Alle alte velocità, la vettura è instabile in curva; se sono lenti in rettilineo, emergono altri problemi. 

“Spa è stato il caso peggiore per noi. Poca aderenza e molta altezza, perché bisogna sollevare la vettura per Eau Rouge. Baku è stato simile. A causa dell’alta velocità, c’è troppo contatto con il suolo e se si guida basso si può danneggiare la piastra del fondo. Questo ci penalizza. Singapore, con le basse velocità, è l’opposto”, ha dichiarato Andy Cowell, capo del team britannico, in alcune dichiarazioni riportate dal quotidiano tedesco Auto Motor und Sport.

Ma il salto verso un podio da sogno non si concretizza e sembra sempre più complicato. La vettura migliora sui tracciati ad alto carico, ma ha bisogno di qualcosa in più che non arriva, e Alonso ha già mostrato la sua amarezza quando non si sfruttano le opportunità. In condizioni normali, l’obiettivo è chiaro: “Q3 e punti”, ha chiarito Alonso dopo essersi distinto nelle libere di Singapore. Questo è il vero obiettivo: chiudere un anno positivo e arrivare al 2026 con più certezze che dubbi. 

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Foto interna x.com

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