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19/11/2025 07:00:00

FIA, scandalo nel paddock: scoperto il trucco dei team per aggirare le regole


News di Giuseppe Cianci

Nel weekend del Gran Premio di San Paolo sono emerse differenze di prestazione piuttosto evidenti tra alcune monoposto durante la Sprint e le qualifiche valide per la gara della domenica. Discrepanze che hanno sollevato dubbi sulla loro legalità, in particolare riguardo ai pattini collocati nella parte inferiore della vettura: il sospetto è che alcuni team stiano sfruttando un sistema per ridurre l’usura delle tavole in maniera non consentita dal regolamento.

Le piastre di protezione, realizzate in titanio, e montate in tre punti del fondo, devono essere costruite con leghe conformi agli standard AMS4928 o AMS4911 e posizionate esattamente a filo del fondo, formando una superficie perfettamente uniforme. Per misurarne l'usura i team non dispongono di sensori specifici, ma gli ingegneri possono stimarla attraverso la temperatura raggiunta dal titanio durante la gara, assicurandosi che lo spessore rimanga entro i limiti regolamentari per evitare la squalifica.

Come riportato da AS-Web, secondo diversi team principal e direttori tecnici, un numero significativo di squadre avrebbe trovato il modo di aumentare la temperatura delle piastre senza consumarle in modo eccessivo. In base al principio della termodinamica, infatti, più il titanio si scalda, più si espande. Se si riesce a far dilatare questo componente al punto da posizionarlo leggermente più in basso rispetto alla tavola, diventa possibile abbassare l’intera vettura senza rischiare che il fondo venga danneggiato. È proprio attraverso questo stratagemma che gli ingegneri avrebbero costruito il loro vantaggio.

In pista, i piloti possono quindi spingere liberamente: il titanio caldo si dilata e fa da “spessore”, proteggendo la tavola dall’usura. Una volta conclusa la sessione, però, il giro di rientro, effettuato a bassa velocità, permette al metallo di raffreddarsi e contrarsi, tornando alla posizione originaria. Durante le ispezioni post-sessione della FIA, il pattino risulta quindi perfettamente conforme al regolamento.

Al termine della Sprint, il delegato tecnico della FIA Jo Bauer ha però deciso di controllare tutti i blocchi antislittamento prima delle qualifiche. Secondo alcune fonti, il tedesco avrebbe individuato su più vetture dei dispositivi installati proprio per riscaldare artificialmente queste piastre, e ne avrebbe dunque ordinato subito la rimozione immediata. I team coinvolti hanno dovuto quindi rialzare leggermente il retrotreno, perdendo deportanza e competitività.

Sempre secondo diverse indiscrezioni, praticamente tutte le squadre utilizzerebbero questo principio termico, anche se alcune lo farebbero con soluzioni più raffinate, sfruttandolo soprattutto sui circuiti più lisci dove è possibile abbassare il ride height in modo significativo, aumentando così il carico aerodinamico.

La FIA, venuta a conoscenza della situazione, avrebbe già predisposto una direttiva tecnica per vietare l’uso di materiali considerati “a rischio” nella zona inferiore del fondo. È probabile, però, che il nuovo provvedimento entri in vigore soltanto nel 2026, quando debutterà il nuovo regolamento tecnico che ridurrà in maniera sostanziale l’effetto suolo.

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Foto copertina x.com