Il CEO della McLaren, Zak Brown, ha acceso i riflettori sul comportamento di Max Verstappen, definendolo “arrogante” e “brutale” nei duelli in pista. Le sue parole riaprono una discussione che accompagna il pilota olandese sin dal debutto in Formula 1: fino a che punto l’aggressività può essere considerata parte del talento e quando diventa un limite?
Brown ha riconosciuto il talento del pilota olandese, ma non ha risparmiato giudizi severi: “Non voglio denigrare Max... È un quattro volte campione del mondo. Può essere un bruto, troppo aggressivo in pista. La sua arroganza viene fuori. Se si guardano alcuni dei più grandi campioni di Formula 1, si nota che hanno tutti un po' di arroganza. Usano i gomiti”.
Secondo Brown, però, Verstappen avrebbe oltrepassato il limite in più di un’occasione: “Max ha superato il limite in pista in alcune occasioni”.
Alla richiesta di un esempio, Brown ha citato il celebre duello con Lewis Hamilton al Gran Premio del Brasile 2021: “In Brasile contro Lewis Hamilton nel corso del tempo. Alcuni dei suoi sorpassi su Lewis sono stati eccessivamente aggressivi”.
In quella gara, Verstappen difese la posizione rilasciando i freni in curva 4, una manovra già vista a Imola e Barcellona, ma che a Interlagos portò entrambi i piloti fuori pista.
Le dichiarazioni di Zak Brown riportano al centro della scena uno dei temi più controversi della Formula 1: il confine tra correttezza e duelli in pista. Verstappen ha costruito i suoi successi su uno stile di guida feroce e senza compromessi, ma la sua condotta continua a dividere il paddock. Per alcuni è il segreto della sua forza, per altri un rischio per lo sport. La discussione, come spesso accade intorno ai grandi campioni, sembra destinata a proseguire.
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