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20/11/2025 10:35:00

Scuderie d’oro: perché la Formula 1 è diventata il business più caldo del pianeta


News di Flavia Delfini

La Formula 1 non corre solo in pista: lo fa ormai, e sempre più velocemente, anche nei bilanci. Valutazioni in impennata, utili record e investitori disposti a spendere come mai prima stanno trasformando le scuderie in alcuni degli asset sportivi più ambiti al mondo.

In un ecosistema segnato da costi storicamente fuori controllo, l’arrivo del budget cap, l’esplosione mediatica della serie e l’ingresso di capitali globali hanno messo il turbo a un intero settore. Oggi, le dieci squadre in griglia valgono in media 3,6 miliardi di dollari: una cifra che, solo pochi anni fa, sarebbe sembrata fantascienza.

L’economia della F1 cambia marcia

La trattativa tra Toto Wolff e il miliardario George Kurtz, con una valutazione della Mercedes attorno ai 6 miliardi, ha confermato la mutazione del paddock in un’arena finanziaria di primo piano. In soli due anni il valore del team è cresciuto del 58%, superando molte franchigie di NFL, NBA e MLB.

La Ferrari guida la classifica: secondo Forbes vale 6,5 miliardi. Nessun team oggi scende sotto 1,5 miliardi: una soglia che nel 2022 superavano solo quattro squadre.

L’introduzione del budget cap 2021 ha rivoluzionato i conti: i top team hanno ridotto gli sprechi e sono emersi utili significativi. La Mercedes ha chiuso il 2024 con 202 milioni, McLaren con 61 milioni, e sei scuderie su dieci registrano profitti.

Questo nuovo scenario ha acceso gli investitori. Numerose sono le offerte rifiutate da Red Bull per la scuderia junior, con multipli di valutazione fino a 7-8 volte il fatturato. Anche acquisizioni interne, come quella recente in McLaren Racing, confermano che la Formula 1 è percepita come un asset stabile e in crescita.

Limiti strutturali e potenziale in espansione

Non manca chi invita alla prudenza. A differenza delle grandi leghe americane, i team non controllano il campionato né i diritti: la proprietà resta a Liberty Media. Inoltre, la F1 dispone di un “inventario” più ridotto rispetto a NFL o NBA: meno eventi, meno spazio per sponsor e un’audience statunitense ancora da consolidare, nonostante il recente accordo quinquennale con Apple TV.

La crescita potrebbe rallentare, e i team più piccoli dovranno ancora dimostrare di meritare valutazioni miliardarie, soprattutto con il budget cap destinato ad aumentare.

Nonostante ciò, diversi fattori alimentano ottimismo: l’arrivo di Cadillac come undicesima squadra con un investimento oltre il miliardo, l’aumento dei ricavi medi, le fee elevate richieste ai nuovi Stati ospitanti e il traino sociale di Drive to Survive e del film F1 con Brad Pitt.

Le tre scuderie più preziose al mondo

#1 Ferrari – 6,5 miliardi di dollari
Fatturato: 670 mln | Utile operativo: 80 mln

Nonostante non vinca un Titolo da 17 anni, la Ferrari resta il marchio più potente della F1. L’arrivo di Hamilton ha amplificato l’attenzione globale: engagement superiore del 31% rispetto agli altri team e valore mediatico del 44% più alto.

#2 Mercedes – 6 miliardi di dollari
Fatturato: 799 mln | Utile operativo: 202 mln

Con il duo Russell–Antonelli e sponsor di peso, la scuderia punta a tornare ai fasti 2014–2021. I conti, intanto, restano tra i migliori dello sport.

#3 McLaren – 4,4 miliardi di dollari
Fatturato: 614 mln | Utile operativo: 61 mln

Da quasi insolvente a team rinato: McLaren vive una seconda giovinezza. Lando Norris lotta per il Titolo, i ricavi crescono del 26% e dal 2026 arriverà la sponsorship record da 100 milioni di Mastercard.

La Formula 1 vive una metamorfosi totale: da sport elitario e fragile, a macchina finanziaria capace di competere con le leghe più ricche del pianeta. Pur con alcune incognite, il valore creato dai top team e l’interesse globale indicano che la F1 ha trovato la sua migliore scia aerodinamica. 

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