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20/11/2025 21:30:00

Marko svela la svolta: «Così la Red Bull è tornata ai vecchi tempi»


News di Flavia Delfini

La rivoluzione della Red Bull sta dando i suoi frutti. Dopo l’uscita shock di Christian Horner, il team sembra aver ritrovato ritmo, serenità e risultati. Helmut Marko, voce storica del box, racconta come il cambio al vertice abbia rimesso in moto una squadra che, nonostante le turbolenze, punta ancora al titolo.

L’effetto Mekies: una Red Bull “come ai vecchi tempi”

Helmut Marko ha riconosciuto che la Red Bull ha beneficiato dell’improvviso cambio di leadership avvenuto a metà stagione. L’addio di Christian Horner — sostituito da Laurent Mekies prima del GP del Belgio 2025 — ha chiuso un ventennio di gestione segnato da successi epocali.

Horner, alla guida del team fin dai primi anni 2000, aveva portato la scuderia a dominare i primi anni 2010 con quattro titoli piloti consecutivi di Sebastian Vettel e quattro campionati costruttori. Poi la rinascita del 2021, quando Max Verstappen ha battuto Lewis Hamilton aprendo una nuova era d’oro.

L’indagine interna su comportamenti inappropriati e tensioni crescenti ha però portato al suo licenziamento, dopo le partenze pesanti di Adrian Newey e Jonathan Wheatley. Oggi Marko assicura che l’atmosfera è tornata quella dei giorni migliori:

“Stiamo ricominciando a vincere. Quindi l’atmosfera è positiva, tutto è positivo, ed è come ai vecchi tempi”, ha dichiarato nel podcast Beyond the Grid.

E aggiunge un paragone significativo:

“È come con un allenatore di calcio. Hanno tutti un modo diverso di guidare la squadra, ma la cosa importante è che stiamo tornando ad avere successo, ed entrambi hanno i loro meriti”.

Il ruolo di Mekies e la rinascita tecnica di Verstappen

L’arrivo di Mekies ha coinciso con un netto miglioramento delle prestazioni dopo la pausa estiva. Verstappen ha conquistato tre vittorie nelle ultime quattro gare, rilanciando la propria candidatura al titolo.

Secondo Marko, il nuovo team principal ha dato un contributo fondamentale, non solo tecnico ma anche umano:

“È un ottimo ingegnere e, oltre a questo, sa lavorare con le persone in modo molto comunicativo”, ha spiegato.

Il cambiamento più evidente riguarda l’approccio allo sviluppo della vettura, ora molto più incentrato sul feedback del pilota:

“Entrambi hanno introdotto un nuovo modo di entrare nei dettagli o, semplicemente, di dire: ‘I numeri nel simulatore non contano più. Ciò che conta è ciò che mostra il cronometro’.”

La maggiore libertà concessa a Verstappen nell’orientare gli assetti ha fatto la differenza:

“Ciò significa che per ottenere il massimo dalla vettura il pilota può fare affidamento su di essa… Tuttavia, se non ha fiducia, non può spingersi al limite come fa attualmente”.

In vista del GP di Las Vegas, Verstappen è a 49 punti da Lando Norris. Il circuito, sulla carta meno favorevole alla McLaren, potrebbe offrirgli un’ulteriore occasione di rimonta prima del rush finale in Qatar e Abu Dhabi.

 

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