Terzo podio stagionale - il secondo consecutivo - per Kimi Antonelli, arrivato sì grazie alla squalifica delle due McLaren, ma non per questo meno prestigioso. Un weekend raddrizzato nel migliore dei modi da parte del 19enne di Bologna dopo una qualifica complicatissima, conclusa con una prematura eliminazione in Q1 a seguito di un errore nei pressi di curva 14 causato da una pozzanghera di troppo.
Antonelli - scattato dalla 17esima casella - è stato quindi costretto alla rimonta, completata in maniera magistrale con la quarta piazza (poi diventata quinta con l'applicazione della penalità di cinque secondi comminatagli per jump start) sotto la bandiera a scacchi. Ciò che è risaltato più all'occhio della performance del pilota italiano è stata la gestione eccellente della gomma hard, montata al secondo giro e tenuta fino al termine della corsa. Non solo: il #12 della Mercedes è riuscito a resistere alla pressione di Piastri e Leclerc che potevano contare su un set di pneumatici decisamente più fresco.
Non si è quindi trattato unicamente di un azzardo, bensì di una strategia ben studiata da parte degli ingegneri del team di Brackley e attuata in perfetta sinergia col proprio pilota, capace a sua volta di tenere un ritmo eccellente che gli ha permesso di conservare la top 5.
Quel che sembrava un fine settimana compromesso si è invece trasformato nella miglior prestazione da quando Antonelli è in Formula 1 sia per solidità che per sintonia col proprio box, gara dopo gara sempre più crescente. In una parola: maturità. E se per molti sembrava una follia sostituire un sette volte Campione del Mondo con un esordiente, oggi - dando uno sguardo alla prima annata disastrosa del duo Hamilton-Ferrari - chi sembra averci guadagnato è proprio Toto Wolff che ora si gode i primi (dolci, dolcissimi) frutti di una semina iniziata 22 Gran Premi fa.
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