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12/12/2025 10:00:00

«Marko vittima della F1 moderna»: il motivo del licenziamento


News di Prisca Manzoni

A poche ore dal GP di Abu Dhabi, la Red Bull ha reso ufficiale l'addio di Helmut Marko. Un licenziamento pesante e inaspettato: molte volte si era parlato di un allontanamento, specialmente quando era scoppiata la guerra interna dopo lo scandalo di Christian Horner, ma l'austriaco era sempre restato. Il management lo voleva mandare via in quanto stava accumulando troppo potere, ma a tenerlo ancora in partita ci pensava Max Verstappen, il suo grande protetto, il cui contratto era apparentemente legato al superconsulente. Dopo alcune rinegoziazioni, questo legame tra i due era stato reciso proprio dal team, che già stava tramando per mandare via una figura che stava diventando sempre più scomoda. 

Infatti, Marko ha fatto tanti favori e tanti torti alla Red Bull, ma di recente la bilancia si stava piegando verso i tratti negativi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, stando a quanto riportato da The Race, sono state le parole dirette a Kimi Antonelli dopo il GP del Qatar. In quel frangente lui aveva accusato l'italiano di aver fatto passare Norris volontariamente per consegnarli il Mondiale, scatenando un'ondata di odio verso il giovane. La squadra ci ha messo una pezza con un comunicato, mentre il diretto interessato non si è mai esposto, né ha ritirato la sua accusa. Questa è la seconda volta in poco tempo che l'austriaco ha rovinato l'immagine della squadra di Milton Keynes; la prima era stata con quel commento dal sottotono razzista su Sergio Perez, accusato di non essere razionale in quanto messicano. In una Formula 1 sempre più mediatica e internazionale, queste uscite causano un grande danno, e senza le difese di Verstappen e Mateschitz non c'era più spazio per lui. 

"Helmut Marko è stato vittima dell'epoca moderna", così hanno definito l'affare i giornalisti di The Race. Una posizione che mette un po' in ombra quella relativa al contratto di Alex Dunne: apparentemente il superconsulente avrebbe portato il giovane nell'academy senza il consenso del management, il quale eè stato poi costretto a pagargli la clausola di uscita. Uno scenario fumoso, in quanto la gestione dei junior è affidata anche a Guillame Roquelin, ex ingegnere di pista di Sebastian Vettel, perciò è difficile immaginare un'imposizione così forte del solo Marko. Comunque siano andate le cose, in Red Bull le acque sono agitate da mesi, per quanto si cerchi di nascondere gli scheletri nell'armadio, e restano pochi i membri dell'equipe vincente di anni fa.