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07/07/2013 15:53:03

Gp Germania - Gara


Gran Premio di Walter Mesiti

Gara intensissima e lunga, quella disputata oggi al Nurburgring. Gara di nervi, di resistenza, di paura, di ritmo al limite e strategie azzardate (sì, parliamo della Rossa). L’uomo del giorno è ovviamente Sebastian Vettel. E crediamo seriamente che lo sarà ancora a lungo, che diventerà l’uomo dell’anno ancora una volta. Bruciato Hamilton in partenza, Seb ha dominato un gran premio complesso e difficile, senza momenti di tregua per chi è stato lì davanti a tutti per tutto il tempo. Anche di poco, metri o secondi che fossero. Ci ha provato ancora, il tedesco tri-campione, a schizzare via e fare la lepre. Una safety car improvvisa, però, ha ricompattato il gruppo a metà corsa e dato la possibilità alle Lotus di tallonare molto da vicino la Red Bull. Una Red Bull a metà, un po’ come la Ferrari: Mark Webber ha dovuto rimontare dalle retrovie per via di un episodio potenzialmente gravissimo ai box. Un’unsafe release, come viene chiamato in termini tecnici. Ovvero una ripartenza (dettata dall’addetto alla paletta) avventata, spesso dovuta ormai all’aver ignorato vetture che stanno sopraggiungendo in pit lane ma data, stavolta, dal fallito avvitamento della posteriore destra. Ruota che purtroppo la vettura di Webber ha perso subito e che ha percorso a discreta velocità una fetta di corsia box fino a colpire un addetto tv impegnato a inquadrare proprio la vettura dell’australiano.

Un’immagine che ha fatto spaventare e non poco, dal momento che si è visto bene l’impatto della ruota (“leggera” ma pur sempre di svariati chili di peso e soprattutto dotata di una certa energia cinetica) contro il torace dell’addetto alle riprese, scaraventato a terra in diretta mondiale. Al momento nulla di grave, pare, ma tanta paura e dovute meditazioni sulla mai sufficiente sicurezza ai box. Tornando alla gara, gran premio in salita per la Ferrari. Uscito subito Felipe Massa per cause ancora da precisare (ammesso che ci dicano veramente cosa sia accaduto) e tralasciando il fatto che il brasiliano negli ultimi gran premi è protagonista di incidenti e/o ritiri, Fernando Alonso ha fatto come sempre quel che ha potuto. Innanzitutto contro una F138 che sembra non volerne sapere di andare d’accordo con le gomme. Dai camera car si vedeva chiaramente come l’uscita di curva in trazione fosse un momento di sofferenza, perché le monoposto nel mirino in accelerazione scappavano via rendendo di fatto quasi impossibile un qualsiasi tentativo di sorpasso. E’ successo sia con la Lotus che con la Mercedes. Come mai la Ferrari ha perso quella discreta competitività che l’aveva rilanciata alla grande in campionato a primavera inoltrata? Sviluppi insufficienti oltre ai cari vecchi guai con le gomme? Si spera che i test potranno servire a chiarire qualche interrogativo in più per correre gli appuntamenti estivi con maggiori certezza e maggiore consistenza. Anche perché Vettel non sbaglia più e i prossimi circuiti non saranno mica da ridere (Hungaroring e Spa, poi Monza).

La strategia Ferrari quindi ha funzionato come si sperava? Insomma, potremmo dire che i risultati che ci si attendeva non siano stati del tutto raggiunti: usare le dure per quasi tutta la gara e fare l’ultimo stint con le morbide non ha cambiato granché le cose. La Lotus, piuttosto, avrebbe potuto massimizzare il risultato evitando di lasciare Grosjean lì davanti a Raikkonen per troppo tempo (mentre inseguivano Vettel) e lanciare Kimi (anche con una sosta meno tardiva) subito all’inseguimento di Vettel con la possibilità seria di acciuffarlo e sorpassarlo. Ingiusto, però, essere del tutto critici con una squadra che ha comunque lasciato liberi per tutto il gran premio i suoi piloti, i quali hanno potuto giocarsela senza troppa politica (il che è un gran bene, la Formula 1 ne ha forte bisogno soprattutto adesso). A emergere, alla fine, è quasi sempre il binomio pilota-monoposto complessivamente più forte, esattamente come accaduto oggi. In classifica le cose tornano a farsi più complicate per Fernando Alonso, che adesso vede Vettel nuovamente lontano con ben 34 punti di svantaggio (a Silverstone erano scesi, con l’aiuto della fortuna, a 21) proprio nel giro di boa del mondiale (il prossimo gp è il decimo su diciannove stagionali). Un recupero non impossibile ma certamente difficilissimo, soprattutto se la F138 non va più forte di così. Anche Kimi Raikkonen sale e si avvicina allo spagnolo, a soli sette punti. Nel campionato riservato ai Costruttori la Red Bull domina con una settantina di punti di vantaggio su Mercedes e Ferrari (distanziate di poco tra loro). Romanticamente, però, quel che più conta è che le emozioni non sono affatto mancate. La calda estate della Formula 1 va avanti…