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10/10/2014 11:28:14

Un adesivo per Jules Bianchi


Articolo di Reno De Benedetto
I piloti apporranno su tutte le vetture un adesivo solidale nei confronti del pilota francese. Di pessimo gusto, ma non è una novità, quanto dichiarato da Ecclestone in merito all’incidente di Suzuka.

Alla vigilia del GP di Sochi, ovviamente, non si spegne l’eco del drammatico incidente di Suzuka per cui Jules Bianchi si ritrova in coma farmacologico, con gravissimi danni cerebrali irreversibili, in lotta tra la vita e la morte.

È francamente un’immagine che desta le più disparate sensazioni quella del box della vettura n. 17 con l’intitolazione al giovane pilota francese. Ed è  un’immagine che ricorre in ogni telegiornale del pianeta. Quasi a voler esorcizzare il prevedibile terribile stato d’animo della sua famiglia e delle persone a lui vicine. Come se si volesse dir loro: “Coraggio, il suo posto è qui in mezzo a noi e nessune glielo può toccare”. Ma purtroppo bisognerà fare i conti con le conseguenze di un impatto violentissimo che, ed è questo che fa più rabbia, poteva essere evitato solo che dei giudici un po’ meno disattenti e superficiali avessero mandato in pista una safety car facendo sventolare una bandiera rossa.

E fa davvero specie sentire il boss dei boss Ecclestone parlare di sfortuna. Ma d’altronde da una persona come lui, per quello che ha dimostrato con i fatti e i comportamenti proposti al mondo intero, non c’era da aspettarsi di più e di meglio. E ancora una volta il mondo della F1 sarà assimilato a quello di un circo nel senso più deteriore che l’accostamento consente.

I piloti correranno nell’inedita pista russa con un adesivo che reciterà “Tutti con Jules” in francese. Ma in questi casi, più che ai pensieri  ed alle parole degli uomini, occorre solo rivolgere una preghiera a Dio, qualunque esso sia.