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15/05/2016 18:39:06

Gp Spagna 2016 - Gara


Gran Premio di Walter Mesiti

A volerla guardare in un certo modo, questo quinto appuntamento del mondiale 2016 era una tappa da predestinati. Barcellona, Circuit de Catalunya: un luogo ben noto a team e piloti, che qui effettuano la larga parte dei test invernali pre-stagionali. E’ qui che si saggia a inizio anno la bontà delle vetture, dei progetti: si suole dire che chi va bene qui, può andar bene in tutti gli altri circuiti del calendario. E’ qui che si è verificata una novità clamorosa nel mercato piloti, ovvero il rumoroso passaggio di Max Verstappen al team Red Bull e la contemporanea “retrocessione” di Daniil Kvyat dalla stessa Red Bull alla sorella minore Toro Rosso. Un’occasione clamorosa per il giovanissimo talento olandese, nonché un’occasione da mettere in cassaforte per il suo team, a oggi il più abile ad “adottare” gli assi acerbi del volante quasi in tenera età per farne i campioni del futuro.

Dicevamo all’inizio che si è trattato di una corsa da predestinati. Sì, perché coincidenza ha voluto che le due Mercedes, dominatrici delle qualifiche con Hamilton in pole e Rosberg a inseguire in seconda posizione, si scontrassero dopo alcune centinaia di metri nella lotta per la prima posizione. Un evento anomalo ma non impossibile, che chiaramente ha fatto infuriare il team Mercedes e ha riacceso antiche tensioni tra Lewis e Nico. Un evento accaduto proprio nel momento in cui Verstappen è passato in Red Bull, come se da qualche parte fosse scritto che questa gara, questa data, dovevano essere le coordinate di un pezzo di leggenda…

Già. Vincere a soli 18 anni, 7 mesi e 15 giorni non rimarrà solo un record assoluto, una bella serie di numeri buoni a soddisfare le statistiche e i record… Oggi Max, nonostante un’età acerba, si è consacrato tra i grandi: è stato più veloce delle due Ferrari, nonché del suo nuovo compagno Daniel Ricciardo; non ha commesso il minimo errore e ha tenuto negli scarichi la Rossa di Kimi Raikkonen per moltissimi giri. Senza subire pressione, senza sbavature, con la maestria e la solidità d’acciaio di chi normalmente ha molti più anni e molta più corazza addosso. Non è stato un risultato casuale, ma l’antipasto di una possibile nuova era.

Oggi la Ferrari è stata impegnata in un confronto inaspettato con la Red Bull. Un confronto che inizia a mostrare dei limiti nel team italiano, viste anche le qualifiche stranamente “stanche”, che hanno portato solamente a una terza fila. La Red Bull ha esibito le sue doti telaistiche (“geneticamente” buone) su una pista dove questi vantaggi hanno un loro peso. La Ferrari potrebbe sorridere, visti i due gradini del podio conquistati. La realtà, però, ricorda che con le Mercedes in gara non ci sarebbe stata storia. Per rilanciarsi e dimostrare di poter inseguire i tedeschi, il Cavallino avrebbe dovuto puntare a una doppietta o comunque a una vittoria e a un podio, obiettivi mancati di poco ma comunque mancati. Complici, tra l’altro, strategie di gomme non sempre perfette anche se volte a marcare i due piloti Red Bull (Raikkonen contro Verstappen e Vettel contro Ricciardo, con un terzo posto difeso per miracolo).

Insoddisfatto Kimi per la mancata vittoria, che era veramente a un passo dal finlandese; pensieroso e non proprio sereno Sebastian, che ancora una volta chiude dietro al suo compagno e vede diventare sempre più complesse le possibilità di vincere gare (cosa data per scontata sin da prima che iniziasse la stagione). Dietro le coppie Ferrari e Red Bull si sono classificati Bottas, un ottimo Sainz, un ritrovato Perez, Massa, Button e Kvyat, che ha ottenuto un punticino con il ritorno in Toro Rosso. Delusione per l’idolo e padrone di casa, Fernando Alonso: dopo una discreta qualifica, con accesso al Q3 e decimo posto in griglia, si è dovuto fermare per gli annosi quanto ormai inaccettabili problemi di affidabilità della sua power unit. La gara di oggi la ricorderemo a lungo per i suoi tanti significati, per le basi che quasi certamente ha gettato nello scrivere la storia futura di questo sport. A coronare i numeri incisi oggi ci ha pensato Raikkonen in conferenza stampa, sottolineando il fatto di aver corso in F.1 anche contro il padre di Max, ovvero Jos Verstappen… Appuntamento a Montecarlo tra due settimane.