Nelle ultime gare però i due alfieri del team anglo-tedesco stanno avendo un rendimento totalemte opposto.
Da una parte abbiamo un Lewis Hamilton, che sbriciola record dopo record, centrando pole e vittorie a ripetizione, anche sfruttando al massimo i passi falsi della Ferrari.
Dall' altra invece abbiamo un Valtteri Bottas, che da Singapore è entrato in una fase buia della stagione e dalla quale non riesce a risollevarsi, e che nelle ultime quattro gare ha centrato solamente un podio, e sta rimediando distacchi enormi dal compagno Ingelse.
Giornata difficile per il Finlandese anche ad Austin, dove dopo le qualifiche, concluse al terzo posto, si presenta a rispondere alle domande dei media:
"E' stata una sessione resa complicata dal vento. In ogni giro soffiava in modo diverso. Abbiamo apportato dei cambiamenti piuttosto importanti all'assetto nel corso del weekend che hanno reso la vettura decisamente più veloce".
Buon lavoro fatto nel fine settimana, che però non è stato sufficiente per consentire al pilota numero 77 di rimanere vicino in termini cronometrici al suo team mate.
Vento che ha senza dubbio influito sulle performance, poichè in base alla direzione del vento la vettura acquisita o perde carico, e le possibilità di errori aumentano in maniera esponenziale.
L' ex pilota della Williams ha concluso la sua breve ma lucida analisi dichiarando:
"Questa è una macchina piuttosto complicata da guidare, almeno per me, ed ho faticato davvero a trovare il ritmo. Avevo delle buone sensazioni ma non riuscivo ad andare più veloce. In ogni caso abbiamo svolto un buon lavoro".
Vettura complicata in generale, con una finestra di utilizzo delle gomme molto molto stretta, che forse penalizza lo stile di guida di Vallteri, mettendolo in difficoltà, soprattutto se si paragonano le sue performance con quelle di Lewis Hamilton, che però sta facendo delle straordinarie, bilanciando molte carenze della W08 con la sua guida.
Vedremo domani cosa sarà in quanto di fare Bottas, poiché ha una grande occasione di centrare un podio, il primo dopo Monza, che può essere frutto del suo lavoro e della sua guida, e non frutto delle sfortune altrui.