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27/03/2002

Gp Brasile: anteprima


Articolo di Walter Mesiti
Terzo appuntamento 2002

Terzo appuntamento stagionale per il Circus iridato della F1. Si giunge ad Interlagos, Brasile, per una gara molto difficile. E’ un tracciato in cui si corre in senso antiorario, le temperature non sono alte come quelle di Sepang, ma certamente sono abbastanza critiche, i motori fanno un po’ più di fatica a mantenere la loro normale potenza, per via di un’altezza dal livello del mare un po’ più elevata del solito. Si tratta di una sfida importante per molti drivers e molte scuderie: partendo, come sempre, dai team di punta, troviamo la Ferrari in assetto d’attacco, con il tanto atteso debutto della nuova F2002, che convince quanto a prestazioni, ma non è certamente un uragano quanto ad affidabilità. Michael Schumacher avrà l’opportunità di pilotarla subito, e di tenerla per tutto il fine settimana. Barrichello, invece, sarà costretto a guidare la vecchia F2001 per le tre giornate di casa. Le monoposto dell’anno passato sono tre, delle quali due per Rubens, una come muletto per il campione del mondo. Vedremo di cosa è capace la macchina 2002 del team rosso. Passando alla McLaren, ci si rende facilmente conto che la squadra è in crisi: finora solo qualche punticino, ma tanti problemi! Dennis dovrà cercare di risollevare le sorti del team grigio, altrimenti, a lungo andare, rischierà di giocarsi le possibilità iridate. La Williams è la scuderia che deve fare più paura: il risultato di Sepang, l’aggressività di un tenace Montoya, l’esperienza e la capacità di Ralf Schumacher, insieme alle Michelin, al P82 della Bmw ed al telaio, possono davvero mettere in crisi il sistema Ferrari, o almeno riuscirci in parte. A parer mio, anche se effettivamente è un po’ presto per dirlo, la lotta sarà soprattutto tra il team di patron Frank e Maranello. Traendo delle rapide somme, si può anche vedere come la Toyota si sia evoluta in maniera eccezionale: solo due gare in totale e già un punto in tasca. L’unica difficoltà starà nel fatto che Salo ha guidato in Brasile, per l’ultima volta, molto tempo fa, mentre McNish non ci ha mai pilotato. La Sauber ha dimostrato, come sempre, di riuscire a fare le cose bene: i tre punti malesi sono un preziosissimo tesoro, che sicuramente verrà incrementato da Heidfeld e dal giovane e promettente Felipe Massa. Per quanto riguarda la Jordan, Sato dovrà fare molta attenzione a non commettere più lo stesso errore che ha compiuto a Sepang. Il povero Giancarlo Fisichella è stato messo fuori per ben due volte, nei due rispettivi appuntamenti iridati. In Bar la situazione precipita. Il licenziamento di Oastler è segno di una grave crisi, così come l’inasprimento di rapporti tra Villeneuve ed il suo team. Grandi chance, invece, per la Renault, che nell’ultima gara ha sfiorato di qualche millimetro il podio… Se solo non si fosse messa di mezzo la sfortuna… La Jaguar, successivamente ai test, ha finalmente preso la decisione di utilizzare ancora la nuova R3, dopo che si era ipotizzato l’uso della precedente R2 (vettura 2001). In Minardi la situazione sembra essere crollata: dopo gli eccezionali risultati conseguiti in Australia, a Sepang c’è stato un forte calo di rendimento… Per non parlare delle Arrows! Appuntamento con le libere, nel pomeriggio, per venerdì 29 marzo.

Le posizioni della scorsa edizione:
1- David Coulthard (McLaren Mercedes), 71 giri pari a 305,939 km, in 1h39'00''834 alla media di 185,373 km/h
2- Michael Schumacher (Ferrari)
3- Nick Heidfeld (Sauber Petronas)
4- Olivier Panis (Bar Honda)
5- Jarno Trulli (Jordan Honda)
6- Giancarlo Fisichella (Benetton Renault)