- F1 -
Cosa c'è di peggio di essere un vincitore che passa inosservato? Eppure è quello che è successo ieri a Ralf, che eredita una vittoria dopo l'autoeliminazione dei protagonisti annunciati alla prima curva e dopo che Barrichello, avversario ben poco pericoloso, si toglie di mezzo. Il Ralf di ieri è come il Damon Hill di Spa '98, certo ha vinto, ma le cose importanti accadevano altrove. Al di là della decisione FIA, sulla quale è meglio glissare riflettendo sul fatto che stanno demolendo questo sport a colpi di perbenismo da quattro soldi asservito alle logiche di marketing, c'è da segnalare il prodigioso recupero Michelin, che riporta in alto la Williams, tanto da far invecchiare di colpo la F2001, che fino a 15 giorni fa sembrava eterna. Lo si intuiva già dal sabato quando Montoya avrebbe potuto fare la pole, ma ha buttato via, tra un intermedio e l'altro, un mezzo secondo abbondante. Dietro a Williams e Ferrari, la McLaren sembra in notevole affanno di prestazioni e di affidabilità e guarda già con un preoccupante distacco la lotta per il titolo. Il mondiale dà segni di vita e se non lo ammazza la burocraFIA, ci potrà essere un bello spettacolo nei prossimi Gp. Lotta vera e non una fila di impiegatini dei taxi da 300 all'ora.
- F2 -
Nella meno "vendibile" F.2 la FIA non si intromette e Renault e Toyota continuano ad impressionare, anche se presentano ancora problemi di affidabilità che alla fine promuovono la Sauber, ma la prestazione di Button può far sperare in un prossimo ingresso nel club della F.1, magari nella seconda parte della stagione, della ex Benetton. La Jaguar continua ad essere inguardabile, tanto che se la verniciano di nero la si confonde con la Minardi. La BAR è poco più sopra.
Button: c'era bisogno di un segno di vitalità ed il bel weekend malese ci riconsegna il Button degli inizi. Ha il suo bel daffare trovandosi alle spalle per tre volte Montoya, ma per manifesta inferiorità del mezzo deve lasciarlo andare. Sfortunatissimo nel finale, si meritava il primo podio della carriera.
Barrichello: è lentino, ma il suo ruolo lo svolge a dovere fino a quando gli esplode il motore. Zero punti in due gare, il morale probabilmente se ne va tra poco.
Raikkonen: una buona gara, nei limiti delle condizioni attuali della McLaren.
R.Schumacher: ne esce come il genio di giornata, alla pari di suo fratello a Melbourne che aveva evitato con cura il botto. Non fa niente di più ma lo fa bene. Un doveroso grazie, ovviamente, alla Michelin ed alla FIA.
Montoya: la strategia forse non era giusta, ma la grinta sì. Duro ma non censurabile nell'episodio della prima curva (in fondo Schumacher lo ha trascinato per un bel pezzo, segno che la frittata che aveva fatto il tedesco era bella grossa) viene penalizzato in maniera molto antisportiva, ma reagisce ottimamente.
Heidfeld: si esprime su ottimi livelli per tutta la gara, la Sauber comincia a mostrare la corda a livello di prestazioni, ma finchè dura...
Salo: lavora bene con la Toyota e quando quest'ultima gli da qualche disturbo continua facendo registrare nel finale di gara un giro veloce mostruoso.
Massa: non è stato fortunato nel corso del weekend, alla fine porta a casa un punto in quello che è praticamente il suo esordio in gara. Sta ancora prendendo le misure.
Villeneuve: continuo a pensare che dovrebbe andarsene. Ha il giro veloce più lento delle vetture che passano metà Gp ed addirittura inferiore a quello di Bernoldi, cosa si può pretendere da una macchina del genere?
McNish: bah, non viene bocciato solo perchè è praticamente alla prima esperienza.
M.Schumacher: due idiozie in qualche centinaio di metri non sono roba da poco, ne esce malconcio ma alla fine rimedia un podio per le disgrazie di Button. Finalmente ha (ri)trovato uno che lo prende a ruotate, se però la FIA si mette in mezzo non c'è gusto.
Coulthard: si è visto pochino ed era sempre dietro a Raikkonen.
Sato: figuraccia da idiota, anzi peggio: da pilota giapponese di F.1., icona che si vorrebbe scrollare di dosso
Irvine: a fare a botte con le Minardi, come è caduto in basso...
Fisichella: gara senza senso dopo che Sato lo sperona
Panis: la BAR peggiore la rifilano a lui sia in prova che in gara e si vede.
Trulli: probabilmente la rottura della sua Renault lo salva da un figuraccia che si era profilata già dalle qualifiche.
De la Rosa: una manciata di giri e la Jaguar già si è rotta...
Frentzen: la sua Arrows è una disgrazia a tempo.
Bernoldi: vedi sopra, ma qualcosa di buono riesce a farlo vedere.
Yoong, Webber: sembrava che la Minardi in Australia fosse più competitiva, invece qui in Malesia si torna nel buio profondo, pure con problemi di affidabilità.
Ma che bel clima sta vivendo la F.1. Adesso non si può nemmeno più tirare una staccata che se l'avversario si fa la bua ci si becca una penalità e, guarda caso, in mezzo a queste interpretazioni bizzare, emotive, illogiche ma soprattutto patetiche c'e' sempre di mezzo la Ferrari, che ha quasi sempre ragione. Ha avuto ragione contro il terzo pedale McLaren 1998, ha avuto ragione sui deflettori irregolari di Sepang 1999, ha fatto la voce grossa sul differenziale McLaren a fine 2000, ha avuto ragione sui tagli di righe gialle in Europa nel 2001 ed anche questa volta ha ragione, o meglio, il regalo della federazione si presenta sotto la forma di un'inedita penalità che cerca di rallentare uno degli avversari più pericolosi. Che ci sia una FIA-Ferrari connection? Ma no, non stiamo nemmeno a pensarlo, ma guarda caso il favorito ed il disgusto è sempre lo stesso.