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29/12/2021 07:45:00

Oggi Schumi è un dio che veglia sul più dolce dei suoni: il rombo dei motori


News di Giovanni Ibello

La vita sa essere veramente ironica (per non dire beffarda o crudele). Puoi essere uno "scavezzacollo", puoi sfrecciare ad alta velocità per vent'anni; parte del tuo lavoro consiste nello scendere ogni giorno a patti con la morte... eppure, malgrado gli incalcolabili rischi, riesci sempre a farla franca. Ma se il destino vuole metterci lo zampino allora succede l'imponderabile. Succede che capitoli durante il tuo agognato relax.

Proprio come immaginate oggi vi parliamo di quel maledetto 29 dicembre del 2013, il giorno in cui cambia per sempre la vita di Michael Schumacher, un'incona - per non dire l'Icona - del motosport (non solo della Formula1).

Un incidente sulle piste da sci a Meribel (in Francia) gli è costato il coma. Riviviamo quel tragico momento: Micheal si trova in vacanza con la famiglia nel suo chalet “Les Brames” per le festività natalizie. Conosce bene il percorso da fare, non è uno sprovveduto. Eppure durante la discesa, una roccia che spunta dal manto di neve gli è quasi fatale. La bassa velocità, tuttavia, ha contribuito a evitare esiti nefasti, anche se le conseguenze dell'impatto sono state molto gravi. A margine di un delicatissimo intervento neurochirurgico il pilota riesce a salvarsi la vita, ma non tornerà mai più quello di prima. Dopo il tragico incidente, per sei mesi, Schumacher resta sedato (in coma farmacologico) nell'Ospedale di Grenoble. Il 16 giugno 2014 arriva poi il tanto desiderato comunicato di Sabine Kehm. La storica portavoce ci dice che il Kaiser è uscito dal coma, che è stato dimesso e che prima di fare definitivamente ritorno a casa si sarebbe fermato alla clinica Vaudois di Losanna per ulteriori accertamenti.

Ma come sta oggi il nostro idolo? Un alone di mistero continua ad angosciare milioni dei suoi fan. Quali sono le reali condizioni di Schumacher? Le indiscrezioni parlano di un certo miglioramento, ma è giusto dar credito alle voci? Purtroppo non c'è una soluzione a portata di mano, possiamo solo fare affidamento sulle parole della moglie Corinna:  "Stiamo insieme, viviamo insieme a casa. È in cura. Facciamo di tutto per migliorare le sue condizioni - dice la donna in un documentario su Netflix - facciamo di tutto per assicurarci che sia a suo agio e per fargli sentire la presenza della nostra famiglia, il nostro amore. Michael manca a tutti. Ma Michael c'è. È diverso, ma c'è".

È diverso, ma c'è. Parole come lame. Schumacher lo amiamo come si ama un'entità invisibile, come un dio vermiglio che veglia sul più dolce dei suoni: il rombo dei motori ai semafori. Come tutte le entità "metafisiche" Schumi c'è, ma non si vede. Esiste, ma non ci è dato vederlo. Certo, non c'è consolazione in questo... ma l'amore, quando soffre, si nutre di se stesso. E si aggrappa a tutto. Anche al pensiero di un uomo che diventa leggenda. L'assenza è più acuta presenza.