21/07/2002
Gp Francia: gara
Articolo di Walter Mesiti
Michael Schumacher è per la quinta volta campione del mondo di Formula 1, giornata storica
Gara indubbiamente storica per la Ferrari, per la Formula 1, per la storia di questo sport, ma soprattutto per il vero protagonista, per colui che ha siglato questo Mondiale 2002 con il proprio nome, per colui che ha eguagliato la grandezza di un “mostro sacro” del passato, come Juan Manuel Fangio: Michael Schumacher. Campione del mondo nel 1994 e 1995 con la Benetton, ancora campione del mondo negli ultimi tre anni (2000, 2001, 2002) con questa superba ed eccezionale Ferrari, di cui i tifosi, tutto lo staff, sia coloro che lavorano in pista, sia coloro che lo fanno “in casa”, presso gli stabilimenti, possono andare pienamente fieri. La F2002 “rischia” di classificarsi tra le vetture più quotate e vincenti dell’ultimo ventennio di tale ramo automobilistico, il più importante dal punto di vista velocistico su monoposto. Ancora la Ferrari non ha ottenuto il Mondiale costruttori, ma si tratta, ovviamente, di una semplicissima questione di tempo. Qualche altra gara ed anche questo traguardo sarà raggiunto in pieno. Che dire? Sembrano non esserci parole per un trionfo come questo, ma possiamo rivolgere la nostra attenzione anche a come hanno lavorato le altre squadre. Vanno fatti i complimenti alla McLaren, che sembra essersi ripresa da una certa atmosfera di crisi: la gara di Kimi Raikkonen è stata superba, eccellente; il giovane finnico ha dimostrato di essere maturo per la vittoria. Se non fosse stato per un “lungo”, Kimi avrebbe sicuramente vinto la sua prima corsa della carriera. Grazie a quell’errore Michael Schumacher ha potuto così anticipare l’appuntamento con il suo quinto alloro mondiale. A quattro giri dalla fine, quindi in modo del tutto inaspettato, è giunto l’errore madornale del finlandese pilota della McLaren. Seconda posizione per lui, vincitore morale di una splendida gara personale, che lo ha visto aggressivo sin dalle primissime fasi, subito dopo la partenza. Terzo posto per David Coulthard, anch’egli in netta ripresa dopo un periodo di forte difficoltà. Finalmente la McLaren è stata in grado di superare nuovamente le rivali inglesi, le Williams, che hanno concluso, nella cocente sconfitta, al quarto e quinto posto, rispettivamente di Montoya e Ralf Schumacher. Sesto posto per Jenson Button, che continua ad accumulare punti preziosi per la sua Renault. Seguono Heidfeld, unico, insieme a Michael Schumacher, ad essere gommato Bridgestone tra i primi dieci arrivati a Magny Cours, e Webber, che riesce a portare in ottava posizione al traguardo la sua Minardi. Ad un paio di giri troviamo De La Rosa, e poi i ritirati. Seguono quindi Yoong, McNish, Irvine. Quest’ultimo ha perso, pericolosamente, l’alettone posteriore in frenata, perdendo così, conseguentemente, il controllo della vettura, ma con una banale uscita di pista, la quale, in un altro punto, avrebbe potuto avere risultati ben più drammatici. Nonostante la Jaguar abbia completamente rivisto numerose parti della monoposto, sarebbe il caso di riflettere anche sul discorso affidabilità. Tredicesimo posto per il nostro Trulli, seguito da Massa, Salo, Villeneuve, Panis, Sato, Barrichello. Il brasiliano, ancora una volta con problemi alla partenza del giro di ricognizione, non ha nemmeno potuto prendere parte alla gara. Nonostante gli abbiano cambiato il volante per ben tre volte in pit-lane, non è riuscito ugualmente a partire. A quel punto Rubens si è alzato da solo dalla vettura, capendo che non c’era nulla da fare. Questo potrebbe essere l’unico boccone amaro della gara per il team di Maranello, ma indubbiamente si tratta di un grande giorno, un giorno di piena festa. Grande protagonista (direi anche paradossale) del gran premio appena svolto, è stata la celebre riga bianca in uscita dalla corsia box, quella che il pilota non deve mai superare se vuole evitare una penalità come il nuovo Drive Trough (semplice attraversamento della corsia box a velocità limitata). Stavolta è capitato a molti: nell’ordine, Felipe Massa, Michael Schumacher ed il fratello Ralf. L’appuntamento è adesso per la prossima settimana, cioè tra cinque giorni, di venerdì, in Germania, ad Hockenheim, con un tracciato non più come prima, ma molto più lento, causa l’eliminazione di quei magnifici rettilinei che caratterizzavano in modo del tutto unico la pista tedesca, sede del gran premio di Germania di F1. Adesso toccherà a Barrichello mettercela tutta per completare la stagione trionfale: arrivare al secondo posto nel mondiale piloti, e, come ormai possiamo dare per scontato, vincere il mondiale costruttori. Complimenti al team in Rosso ed al penta-campione del mondo di F1: Michael Schumacher.