Le nuove regole stanno avendo i primi, positivi effetti. La pole position di Fernando Alonso su Renault aveva segnato l'inizio di un ipotetico gran premio all'insegna del divertimento per tutti i telespettatori. E così è stato. Kimi Raikkonen, cosiddetto "Iceman", ovvero uomo di ghiaccio, alza il pugno della vittoria, del trionfo, sul circuito malese di Sepang, con la sua McLaren, ancora quella dello scorso anno. E' la prima vittoria per il giovane finlandese, che, come quasi tutti sanno, alle spalle, prima di approdare in Formula 1, aveva solo poco meno di una ventina di gare in monoposto. Pochissime per poter guidare con fermezza e competitività una vettura della massima categoria automobilistica, tanto da ottenere la superlicenza (una sorta di patente per le vetture più potenti del mondo) dopo alcuni gran premi sotto osservazione speciale da parte della Fia, ad inizio 2001. E se l'è guadagnata dimostrando che oggi può combattere e riportare una McLaren decaduta alla vittoria. Certamente, al posto di Ron Dennis, tutti, o quasi, punterebbero le proprie chances mondiali sul giovane sostituto di Mika Hakkinen, suo connazionale, e campione del mondo nel 98 e nel 99. Ormai David Coulthard non può offrire la garanzia di vincere un campionato del mondo, promessa che fa da fin troppo tempo senza dimostrare risultati evidenti. Ma andiamo alla gara: la partenza, come sempre, ha scombussolato le sorti di molti piloti: da subito, proprio dopo il giro di ricognizione e durante il posizionamento in griglia, Fisichella commette un errore, dovendo, pochi secondi prima dell'accensione delle luci, spostarsi, tramite varie manovre, tra cui una non facile retromarcia (con ottocento cavalli dietro la schiena non è una passeggiata spostarsi all'indietro con molta precisione in spazi limitati come la griglia); queste manovre difficili sono state poi coronate da una mancata partenza dell'italiano, per l'ennesima volta in difficoltà con una Jordan Ford che fa acqua da tutte le parti (bastava vedere, nelle inquadrature ai box, la faccia di patron Eddie, per capire quale sia lo stato d'animo nel team). Partenza: Michael Schumacher, alla prima curva, nel tentativo di tenere Coulthard, al suo fianco, sperona Trulli, costringendo poi altre vetture a toccarsi con conseguenze di cedimenti strutturali o a uscire di pista per evitare il caos dell'incidente (un esempio ne è stato proprio il compagno di squadra Rubens Barrichello, che ha perso posizioni nel tentativo di evitare l'ostacolo creatosi). Jarno ne è uscito decisamente danneggiato, perdendo numerose posizioni e finendo nelle retrovie. L'incidente ha coinvolto anche Montoya, che ha perso l'alettone posteriore, con conseguente entrata ai box per effettuare la sostituzione della parte mancante. Subito dopo i primi giri, Coulthard si è dovuto ritirare per problemi al propulsore Mercedes; successivamente, Michael Schumacher è dovuto entrare ai box due volte, durante la prima metà di gara: la prima volta per sostituire l'alettone anteriore rovinato nel contatto con Trulli e per rabboccare carburante e cambiare subito gomme; la seconda volta è entrato perchè gli è stato inflitto un drive trough (attraversamento della pit lane con i limiti di velocità, con conseguente perdita di decine di secondi) a causa dell'incidente innescato in partenza alla prima curva. Da lì è partita la rimonta straordinaria del tedesco, cui pochi hanno fatto caso, anche perchè la regia non ha mostrato tutti i sorpassi ed il forcing effettuati da Schumi nelle retrovie per poter arrivare a galla. Nel frattempo, le lotte combattute davanti, ai primi due posti, tra Alonso e Raikkonen, i due giovanissimi protagonisti dell'edizione 2003 del gran premio malese, sono state fantastiche: a distanza di pochi secondi l'uno dall'altro, si sono sfidati a suon di migliori tempi intermedi e sul giro, con una spettacolarità eccezionale, per la gioia del pubblico sulle tribune e da casa, ma soprattutto per la gioia di Ecclestone e Mosley, gestori, sebbene in maniera differente, del grande Circus della F1. I nuovi regolamenti hanno cominciato a funzionare a dovere. Successivamente, Raikkonen ha puntato su una strategia a due soste, che lo ha portato ad una grande vittoria (e con la vettura 2002 evoluta, la Mp4/17D), mentre Barrichello è riuscito, sempre con i pit stop, a sottrarre la seconda posizione ad Alonso, il quale ha comunque ottenuto il terzo posto finale. Nel frattempo, Michael Schumacher ha effettuato ben altre due soste (in totale quattro entrate ai box in gara). Classifica finale molto interessante: primo Raikkonen, secondo Rubens Barrichello, terzo Fernando Alonso su Renault; quarto posto per un Ralf Schumacher non proprio arrembante all'inizio, ma in netta ripresa nella seconda metà di gara. Quinto Trulli, sfortunatissimo; sesto Michael Schumacher, il quale, se non avesse innescato l'incidente, avrebbe certamente permesso a se stesso e ad altri drivers di lottare per la stessa vittoria. Settimo Button, con due punti oro per la Bar, sebbene le polemiche di Villeneuve non risparmino nemmeno il giovane pilota inglese. Ottavo Heidfeld, con un punticino per la Sauber, certamente fondamentale in classifica. Nono Frentzen, a due passi dalla zona punti, seguito da Firman, Da Matta, Montoya e Verstappen. I ritiri: Pizzonia, a causa di un errore di guida con insabbiamento fuori pista; Wilson; Webber, con problemi alla sua Jaguar; Panis, sfortunato anche lui, in quanto conduttore di un'ottima gara, tra le prime posizioni, fino a quando la sua Toyota non ha ceduto completamente; Coulthard, per i problemi di motore sopraccitati; Fisichella, ennesima sfortuna in partenza; Villeneuve, con problemi sempre in fase di start. Il punto più interessante riguarda la classifica mondiale, con una vera guerra tra più "potenze" (alcune si possono considerare "superpotenze"): Raikkonen guida il campionato con ben 16 punti; segue Coulthard, con i 10 della vittoria in Australia; ben cinque piloti al terzo posto con 8 punti, e si tratta più precisamente di Montoya, Barrichello, Alonso, Michael Schumacher e il nostro italianissimo Jarno Trulli, al quale auguriamo maggiore fortuna nei gran premi a venire. Ralf Schumacher segue con 6 punti, Frentzen con 3, Button con due ed Heidfeld con uno. Costruttori: McLaren 26, Ferrari e Renault insieme con 16 punti, Williams con 14 punti, ed infine Sauber con 4 e Bar con 2. La sfida è sempre più intensa, specie perchè le Ferrari non sono apparse affatto infallibili e perfette come prima, ma non a causa delle F2002, ancora più che efficienti e super-competitive, bensì a causa dei piloti: a Melbourne Rubens ed ora Michael. I regolamenti, tornando a quanto detto prima, funzionano bene: se Schumacher fosse partito come sempre in pole, non ci sarebbe stato il contatto alla prima curva, e dunque non ci sarebbe stato l'esito della gara appena conclusa. Se l'intenzione era di rimescolare le carte, la Fia ci sta riuscendo bene, almeno nelle prime due gare. Per avere conferma basta rivedere attentamente la classifica dei piloti e quella dei costruttori. Ma ancora nessuno ha fatto i conti in pista con la F2003-GA, che, molto probabilmente, debutterà ad Imola dopo la prima metà di aprile. Prossimo appuntamento tra due settimane a Interlagos, per il gran premio del Brasile.