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22/03/2022 07:30:00

Attacchi con missili e droni a Jeddah, Gran Premio a rischio


News di Daniele Muscarella

È appena iniziata la F1, con l'emozione te doppietta Ferrari in Bahrain di domenica. Tra pochi giorni il Circus si dovrebbe spostare in Arabia Saudita a Jeddah, ma informazioni provenienti dall'emittente internazionale Al Jazeera vedono uno scenario che mette seriamente a rischio il prossimo GP.

La coalizione militare del Paese ha detto di aver sventato un attacco dei ribelli Houthi dello Yemea un impianto di gas liquefatto in un complesso petrolchimico nel porto di Yanbu sul Mar Rosso, gestito dalla Saudi Arabian Oil Company, meglio nota come Aramco, sponsor di Aston Martin e della Formula 1.
Secondo quanto riferito da media sauditi, sono stati oggetto di attacco anche un impianto di desalinizzazione dell'acqua, un impianto petrolifero e una centrale elettrica, ma sarebbero tutti stati sventati dal sistema di difesa della coalizione militare.

Gli attacchi effettuati domenica mattina non hanno causato vittime, ma hanno danneggiato veicoli civili e case nella zona.

La coalizione militare ha dichiarato che più tardi, sempre nella giornata di domenica, un attacco aereo ha colpito un impianto petrolifero nella città portuale saudita di Jeddah, sede del prossimo GP, scatenando un incendio che secondi i vigili del fuoco sarebbe "limitato" a uno dei serbatoi di un centro di distribuzione del petrolio e che non ha causato vittime.

L'attacco sarebbe stato rivendicato tramite Yehia Sarie, un portavoce dei ribelli Houthi sostenuti dall'Iran, dichiarando che è stata portata a segno "un'ampia e grande operazione militare nella profondità dell'Arabia Saudita"

L'entità dei danni non è peró ben chiara. L'agenzia di stampa ufficiale saudita ha pubblicato varie foto di camion dei pompieri che spengono le fiamme con tubi d'acqua, così come auto distrutte e crateri nel terreno presumibilmente lasciati dalla serie di attacchi di droni e missili balistici.

Il canale televisivo di proprietà saudita al-Hadath ha diffuso l'informazione che sempre domenica sarebbe stata distrutta una barca, al largo della città costiera yemenita di Hodeidah, carica di esplosivi e appartenente al gruppo allineato con l'Iran, pronta ad attaccare le rotte di navigazione nel Mar Rosso.

In questo caso però non c'è stata una conferma immediata da parte degli Houthis che controllano la maggior parte dello Yemen settentrionale, compresa Hodeidah.

L'incidente arriva dopo che il Consiglio di cooperazione del Golfo, con sede in Arabia Saudita, ha invitato le parti in guerra nello Yemen ad avviare colloqui a Riyadh , volti a porre fine alla guerra che prosegue quasi otto anni e che ha già prodotto centinaia di migliaia di morti. I colloqui di pace si sono arenati quando gli Houthis hanno cercato di catturare la città di Marib, ricca di petrolio, una delle ultime roccaforti rimaste del governo yemenita sostenuto dai sauditi nel nord del paese.

La Formula 1, dovrebbe arrivare a Jeddah tra soli 2 giorni, ed ovviamente lo scenario attuale mette seriamente a rischio il regolare svolgimento del Gran Premio, non solo per pericoli oggettivi ma anche per l'azione di protesta morale contro ogni forma di conflitto già messa in atto dai vertici della massima serie cancellando il GP di Russia. 

Aspettuamo a breve ulteriori aggiornamenti.

Articolo originale su aljazeera.com