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13/05/2001

Gp Austria: Gara


Gran Premio di Walter Mesiti
Oggi si è svolta un’altra gara indubbiamente rocambolesca: tanti protagonisti fuori e tanti sorpassi per la gioia sia del pubblico sulle tribune che degli spettatori che hanno seguito in televisione l’evento. Sin dalla partenza le prime emozioni: ben quattro vetture ferme sulla griglia di partenza, ovvero le due Jordan di Trulli e Frentzen, più la McLaren di Hakkinen e la Sauber di Heidfeld. Un grande rischio si è corso durante la fase dello start, in quanto il mancato avvio delle suddette monoposto ha naturalmente creato caos: non a caso Irvine e Villeneuve sono quasi entrati in contatto. Ha davvero stupito la partenza delle due Williams, che sono schizzate avanti ponendosi reciprocamente a duello l’una con l’altra, mentre, subito dopo questa situazione di pericolo in griglia, è entrata la Safety Car. Quasi all’inizio ci sono stati i ritiri di Hakkinen (che era riuscito a ripartire dai box con Trulli e Heidfeld) e Fisichella, all’incirca dopo sette giri. Ma è proprio qui che comincia la parte più interessante del gran premio: si realizza un trenino di sei monoposto (in ordine: Montoya, Michael Schumacher, Barrichello, Verstappen, Coulthard, Raikkonen). Successivamente si sfidano in un esaltante duello il colombiano della Williams ed il campione del mondo, fino a quando Juan Pablo giunge lungo ad una curva a gomito, quasi trascinando con sé il ferrarista che lo braccava a poche decine di metri. Dopo questo mare magnum Schumacher perde posizioni, Trulli deve subire gli effetti della bandiera nera (poiché era uscito dalla corsia box con il semaforo della pit-lane ancora rosso). Dopo un po’ di tempo di stabilizzano le cose: Montoya (sfortunatamente per lui) si ritira, mentre, pian piano, dopo i giochi delle soste ai box, si forma in via semi-definitiva il trenino dell’arrivo: Coulthard, Barrichello e M. Schumacher. Proprio negli ultimi dieci giri tutti e tre i primi concorrenti forzano come dannati le loro vetture. Coulthard in quanto vuole vincere, Barrichello in quanto vuole dimostrare di essere capace di tornare alla vittoria, Michael Schumacher perché crede nella sfortuna altrui (vedi Gran Premio di Spagna a Barcellona). Infine, il colpo di scena che ha stupito un po’ tutti: ordini di scuderia impongono al brasiliano della Ferrari di rallentare poche centinaia di metri prima del traguardo per far passare il compagno di squadra, cioè il favorito nella lotta mondiale contro lo scozzese della scuderia di Woking. Sono convinto che Rubens non digerirà facilmente questa “violenza” giunta dall’alto. Comunque siano andate le cose, la McLaren ha saputo sfruttare la situazione ed è andata silenziosamente a vincere il Gran Premio d’Austria, alla faccia di chi la riteneva in gravi difficoltà.