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Carlos Sainz, la scorsa domenica, durante il GP d’Austria, si è dovuto ritirare a seguito di un guasto al motore occorso sulla propria F1-75 mentre era in lotta con Verstappen per la seconda posizione. Il propulsore, dopo esser scoppiato (nel vero senso della parola) sotto al cofano della Ferrari, ha cominciato a prendere fuoco minacciando il pilota all’interno del suo abitacolo.
Lo spagnolo è riuscito subito a mettere la monoposto in sicurezza in una via di fuga, lontano dal tracciato. Purtroppo però avendo fermato la monoposto in salita, lo spagnolo si è ritrovato in una condizione difficile che non gli ha permesso di abbandonare la vettura in tempi rapidi.
“Non era certo una situazione ideale in cui trovarsi”, ha esordito Carlos di fronte ai media tornando sull’episodio. “Dagli specchietti potevo vedere che l’auto stava prendendo fuoco, ma dovevo tenere il freno tirato in attesa dell’arrivo dei commissari. Loro però tardavano ad arrivare… Ho cercato di uscire, ma come mi sono alzato ho visto che la macchina era completamente libera di muoversi e temevo potesse di nuovo rientrare in pista rotolando all’indietro”, riporta 'RacingNews365.com'
“Ho chiamato i commissari in mio aiuto. Volevo venissero a mettere qualcosa dietro alle gomme per impedire alla macchina di muoversi”. Alla fine fortunatamente, subito dopo che Carlos è saltato fuori, sono arrivati, ma il pilota non è rimasto per nulla soddisfatto della loro tempestività. “Credo che l’intero processo sia stato un po’ troppo lento. C’era così tanto fuoco che alla fine sono dovuto saltare fuori prima del loro arrivo”, ha affermato il pilota ricordando di essere stato quasi avvolto dalle fiamme.
“C’è sicuramente qualcosa che occorre rivedere. Avremmo potuto risolvere tutto più velocemente? Non era la miglior situazione in cui trovarsi”, ha concluso.
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Foto: Twitter, Jonathan Perez, Alex Njenga