GP Austria 2022 - Analisi strategie: Silverstone crudele, ma la Ferrari ha imparato la lezione
11/07/2022 10:00:00 Tempo di lettura: 13 minuti

In Austria è andata in scena una delle gare più belle della stagione. Gli appassionati sentono dire spesso questa frase, ma stavolta, non ci sono davvero aggettivi per descrivere la bellezza e le emozioni che l’ultimo GP ci ha fatto provare. Tantissimi sorpassi e colpi di scena. Una gara in cui ci sono stati veramente rarissimi istanti di quiete.

Se da un lato dobbiamo dare merito alle nuove regole per aver permesso tutto questo, indimenticabile la lotta a cinque andata in scena intorno al 25° giro tra le due Haas, Alonso, Norris e Zhou per l’ottava posizione, è anche un’altra la causa che ci ha permesso di godere di questo spettacolo: l’alto degrado mostrato dalle gomme.

Pneumatici che perdevano prestazione hanno obbligato gli utilizzatori ad effettuare più pit stop per restare competitivi e questo ha contribuito a creare tantissime differenze di performance anche tra vetture che non avremmo mai pensato potessero affrontare un duello alla pari.

  • Analisi Pirelli

Leclerc e Verstappen hanno concluso la gara mediante la stessa strategia: primo stint sulle Medium, seguito da due su Hard e ancora Medium per il finale.

Tanta varietà strategica a Spielberg. Le due Mercedes arrivate terza e quarta hanno portato a termine la gara puntando su tattiche diverse a due soste: Hamilton ha preferito usare la Medium nel finale seguendo le orme di Max e Charles (Medium-Hard-Medium), mentre Russell è arrivato al traguardo mediante la scelta Medium-Hard-Hard. 3 differenti strategie tra i primi 4 classificati.

GP Austria 2022, Pirelli, strategie

Alcuni dati utili alla comprensione delle mescole (foto: Twitter, Pirelli)

La maggior parte dei piloti ha effettuato due soste. Questo ha portato a maggiori duelli nelle retrovie, culminati nel bellissimo confronto a cinque tra Schumacher, Alonso, Zhou, Magnussen e Norris: spettacolo puro e senza nessun contatto... Schumacher conferma l’ottimo stato di forma dopo aver realizzato i primi punti della carriera con l’ottavo posto di Silverstone. Il tedesco migliora a Spielberg classificandosi sesto (strategia Medium, Hard, Hard).

Isola: “La Hard ha mostrato un degrado maggiore del previsto”

“Siamo soddisfatti. In un weekend così impegnativo caratterizzato dal format della Sprint Qualifying, la tenuta delle tre mescole ha dimostrato versatilità e performance. Una sola settimana dopo Silverstone a Spielberg si è consumata un’altra gara molto entusiasmante”, ha esordito il direttore motorsport Pirelli, Mario Isola alle colonne ufficiali dell’azienda. “Due circuiti che non potrebbero essere più diversi e dove il pacchetto vettura‐pneumatici ha premiato lo spettacolo”.

“Riguardo agli pneumatici, se da un lato il comportamento della Medium è stato in linea con le attese, il degrado sulla Hard è stato maggiore del previsto. Questo probabilmente perché i team non hanno avuto troppo tempo per raccogliere dati su questa mescola durante il weekend a causa del fitto programma portato dalla Sprint. Pista corta, anche il traffico ha avuto un’influenza particolarmente forte sulle strategie. Accettiamo i complimenti a noi rivolti soprattutto se estesi a tutti, in pista e a Milano. Per noi non è ancora tempo di riposare: resteremo ancora qualche giorno al Red Bull Ring per i test di sviluppo delle gomme 2023, con 4 team che si alterneranno fra martedì e mercoledì (Alpine, McLaren, Red Bull e Williams, ndr)”, ha concluso.

  • Riepilogo strategie

Solo due i compound di mescole utilizzati: Medium C4 e Hard C3. La durata e la competitività mostrata dalla mescola a banda gialla durante la Sprint Race aveva lasciato presupporre si potesse assistere ad una gara ad una sosta. La pista ‘green’, azzerata dalla pioggia caduta al mattino, e gli alti carichi di carburante, hanno generato un diverso comportamento di questo pneumatico sulle vetture, portando quasi tutti i piloti scattati al via con il compound giallo a dover effettuare il loro pit stop molto prima dei 24 giri (poi scesi a 23) della Sprint Race.

GP Austria 2022, Strategie, Pirelli

Tutte le strategie di gara (foto: Twitter, Pirelli)

Tantissimo degrado: solo 4 piloti percorrono più giri della Sprint Race con le Medie

Soltanto quattro conducenti andranno oltre tale ‘limite’: parliamo di Leclerc, Sainz, Hamilton e Stroll. Di Stroll lo stint più lungo: 29 passaggi. Verstappen è stato invece uno dei primi a fermarsi, il suo run è durato soltanto 13 tornate.

Il quadro finale della gara, riguardo alle strategie è stato molto influenzato dalla Virtual Safety Car portata in pista dal cedimento del motore della Ferrari di Sainz nel corso del 58° giro. Senza, Verstappen avrebbe effettuato tre soste come poi alla fine è accaduto, mentre Leclerc ne avrebbe fatte soltanto due come la maggior parte dei piloti.

Medium-Hard-Hard va per la maggiore

Ben nove piloti hanno utilizzato questa tattica. Russell il più veloce, a giungere quarto al traguardo nonostante la penalità di 5’’ che ha dovuto scontare per aver causato il contatto con Perez nel corso del primo giro. Utilizzatori: Russell, Ocon, Schumacher, Norris, Magnussen, Ricciardo, Bottas, Albon e Gasly.

GP Austria 2022, Schumacher, Alonso

La lotta a cinque per l'ottava posizione occorsa al 25° giro (foto: Twitter, F1)

Medium-Hard-Medium

Soltanto due conducenti hanno optato per questa tattica, sfruttata alla grande con Hamilton ad ottenere la terza posizione. Se c’era un pilota con cui avrebbe potuto avere successo, questo era Lewis. Grande gestione della mescola gialla da parte del sette volte iridato durante la gara. L’altro è Stroll che ha chiuso in 13° posizione a 11’’ dalla Top-ten.

Medium-Hard-Hard-Medium

La tattica di Leclerc e Verstappen. Piloti finiti sulla stessa strategia soltanto a causa della VSC nel finale.

Hard-Medium-Hard

La tattica scelta dal solo Tsunoda che ha terminato la gara 16°.

Hard-Medium-Medium

La soluzione di Vettel che lo ha rilegato in 17° posizione dopo esser stato colpito incolpevolmente da Gasly.

GP Austria 2022, Lap Chart

Il lap chart della gara (foto: Twitter, F1)

Hard-Hard-Medium-Medium

Gara ancora una volta rovinata dal team per Alonso. Quello che avrebbe dovuto essere l’ultimo pit stop, non va come previsto. L’asturiano approfitta bene della VSC, tornando in pista con gomme Medie in nona posizione, ma sente molte vibrazioni al volante della sua Alpine, così il giro successivo è costretto nuovamente a rientrare ai box per montare un altro treno di Medie. La bandiera verde viene fatta sventolare durante la sua ultima sosta. Questo lo porrà in 14° posizione, da cui riuscirà comunque a risalire ottenendo un’ormai insperata Top-10 (decimo davanti a Bottas, i due hanno preso parte alla gara dal fondo dello schieramento, Valtteri addirittura dalla pit lane).

Sainz, Latifi e Perez i piloti ritirati.

  • Ferrari impressionante nella gestione gomme. Solo Hamilton e Stroll fanno meglio

Anche se Stroll riuscirà ad ottenere soltanto una magra tredicesima posizione, ciò che ha fatto vedere nel corso del primo stint con gomma Media è a dir poco grandioso: 29 giri in cui il peggior giro è stato soltanto poco più di un secondo più lento rispetto al suo best. Molto simili Ferrari e Mercedes. Leclerc riesce a gestire il suo treno di Medie mantenendo un ritmo molto competitivo fino al 26° giro, Sainz sostituirà le gomme al 27° passaggio, Lewis al 28°.

Per la Ferrari i problemi d’affidabilità sono il più grande rammarico di ieri. Tutta la bontà mostrata nella gestione delle gomme, sia Medium che Hard nei confronti della Red Bull viene annullato dal guasto di Sainz, che non solo impedirà ovviamente allo spagnolo di fare punti e alla Ferrari di ottenere una bella doppietta, ma permetterà anche a Max di pareggiare la strategia di Leclerc facendosi minaccioso nel finale a parità di gomme Medie (titanica la difesa a distanza di Leclerc nonostante i problemi al pedale del gas che rendevano le staccate, soprattutto quella in curva-3 estremamente difficili da affrontare).

Verstappen infatti, non solo sarà costretto a sostituire il primo set di Medie dopo 13 giri, ma anche a dover sostituire le Hard soltanto dopo 23 tornate. L’olandese a fine gara riporta di aver patito un alto degrado con tutte le mescole e di non essersi ancora fatto un’idea di cosa potesse aver causato un simile problema, soprattutto rispetto alla Sprint Race. Leclerc riuscirà a superare Verstappen per ben tre volte in gara!

La Ferrari ha imparato la dura lezione di Silverstone

La VSC portata in pista dal guasto occorso sulla vettura di Sainz nel corso del 58° giro è stata un momento cruciale della gara. Verstappen avrebbe dovuto sostituire le gomme ancora un’ultima volta, mentre la Ferrari stava andando a concludere la gara attraverso la tattica delle due soste. 5’’5 tra i due. Al box Red Bull i meccanici escono e rientrano a simulare un ripensamento, ma stavolta, a differenza di Silverstone, la Ferrari non ci casca e richiama ai box Leclerc. Verstappen lo segue a ruota all’interno della pit lane. I due tornano in pista entrambi con le Medie. Non rientrare sarebbe stato un grave errore per la Ferrari, che stavolta non si è fatta fregare. La Rossa ha imparato la lezione.

GP Austria 2022, Leclerc, Verstappen

Leclerc torna alla vittoria che mancava dal GP d'Australia (foto: Twitter, F1).

Unico neo del weekend l’affidabilità, problema a cui la squadra verrà sicuramente a capo. Sarebbe estremamente importante trovare una soluzione almeno entro settembre. Affrontare la seconda parte dell’anno con una power unit solida potrebbe risultare determinante in chiave iridata, ma vedremo. Ascoltando le parole di Binotto (leggi qui), sembra ancora presto per parlare di tempistiche.

La squadra italiana ha inoltre mostrato grande forza questo fine settimana. Dopo le critiche ricevute a Silverstone non era facile dar vita a delle performance di questo spessore. Avanti così. Magari ci potrebbe essere ancora qualcosina da rivedere in termine di gestione piloti, ma finché i duelli sono leali e puliti come quello visto durante la Sprint Race, la situazione può anche essere definita accettabile.

L’importante è che non venga perso di vista l’obiettivo. Se si vuole lottare per il mondiale, andranno inevitabilmente prese delle decisioni da ora in poi…

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Foto: Twitter, Ferrari

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