La Formula1 sta affrontando giornate decisive per quanto riguarda la definizione del regolamento power unit che entrerà in vigore a partire dalla stagione 2026. Normativa alla quale stanno partecipando attivamente F1, FIA e costruttori (sia quelli già all’interno alla categoria che interessati) così da andare verso un cambiamento che fornisca da un lato una valida alternativa tecnologica all’elettrico e possa essere così inserita nelle auto di serie di uso comune e dall’altro sia un progetto economicamente abbordabile così da permettere a nuovi produttori di poter prendere parte al campionato del mondo di F1.
Tra i tanti dettagli che restano da definire abbiamo un’unica certezza: l’MGU-H verrà eliminato. Questo permetterà una netta semplificazione della power unit riducendone drasticamente anche i costi. Della rimozione di questo elemento è tornato recentemente a parlare il team principal della Ferrari Mattia Binotto, che in un incontro con i media ha commentato gli sforzi fatti per favorire l’ingresso di nuovi costruttori all’interno dello sport.
“Crediamo che ci siano buone probabilità che Audi e Porsche si uniscano alla Formula1 a partire dalla stagione 2026. Sarebbe fantastico per la categoria avere due marchi del Gruppo Volkswagen al suo interno. Sarebbe positivo anche per gli altri costruttori. Ritardi nella definizione del regolamento? Non stiamo cercando di prendere tempo per danneggiare i nuovi entranti. Per quanto ci riguarda abbiamo fatto tutto il possibile per agevolare il loro ingresso e fare in modo che fossero felici”, ha chiosato.
“L’MGU-H è stato rimosso solamente per loro, per agevolarli”, ha spiegato il manager italiano secondo quanto riporta ‘RacingNews365.com’. “Crediamo che rimuovere la H non sia esattamente la scelta migliore”. Il motivo di questa affermazione è presto detto: “Conosciamo abbastanza bene questa tecnologia, ha un’altissima efficienza, un’ottima cosa per la F1. Abbiamo comunque deciso di mantenere un atteggiamento positivo e costruttivo andandogli incontro”.
I regolamenti sarebbero dovuti essere definiti entro la fine di giugno e alla domanda sul perché ci siano ancora dei ritardi Binotto ha concluso: “Credo che dovremo prenderci tutto il tempo necessario per fare le cose per bene. Semplicemente non siamo ancora pronti. Ci sono ancora dei punti che devono essere affrontati, discussi e concordati”.
"Non c'è molto da aggiungere a quello che ha detto Mattia", ha proseguito poi il team principal della Mercedes, Toto Wolff. “Vogliamo che il regolamento sia definito al più presto. Nessuno ha interesse a ritardare la definizione delle nuove norme. Abbiamo fatto dei grandi passi verso i nuovi costruttori e siamo disposti anche a farne altri. Stiamo discutendo i dettagli. Ultimamente stiamo discutendo anche del fatto che i nuovi entranti possano avere a loro disposizione 50 ore di test. Noi vogliamo vederli prendere parte allo spettacolo e ci siamo seduti al tavolo mantenendo una mentalità aperta a negoziare. Ciononostante, loro devono ancora farci sapere se hanno realmente l’intenzione di impegnarsi o no”.
Tra i nuovi entranti, oltre ad Audi e Porsche, sappiamo sia presente un certo interessamento anche da parte di BMW e Honda. È naturale che questi vogliano ancora attendere che il regolamento sia totalmente definito prima di presentare la propria richiesta di partecipazione al campionato mondiale 2026. Nessuno vuole prendersi degli impegni con delle regole ancora da definire. È un braccio di ferro continuo…
Dovremmo comunque essere giunti al capolinea, rimandare la definizione anche oltre luglio, con la pausa estiva di mezzo, significherebbe rimandare tutto a settembre/ottobre con il rischio, qualora dovessero nascere altre complicazioni ,di dover spostare il tutto al 2027. Il tempo stringe.
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