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27/07/2022 20:05:00

Piero Ferrari: «Mercedes cerca scorciatoie, noi abbiamo perso con dignità. Leclerc? Un campione»


News di Alessio Ciancola

È uno degli ultimi testimoni della Ferrari degli inizi, delle origini di uno dei marchi più famosi e influenti al mondo, punto fermo durante i vari ribaltoni che si sono susseguiti negli anni a Maranello, e figura chiave nel portare l'azienda che porta il suo nome nel futuro, rispettandone il passato.

Questo è Piero Ferrari, figlio di Enzo Ferrari e vicepresidente dell'azienda fondata dal padre nel 1947 e quest'anno festeggia i 75 anni di vita.
Una figura centrale, quella di Piero, per la casa italiana, con un ruolo in azienda non facile da ricoprire e forse da interpretare, visto il pesante nome sulle spalle.
Un ruolo che, il figlio di Enzo, ha oggettivamente ricoperto nel migliore dei modi nel corso degli anni dimostrandosi presente, interamente, ma con grande discrezione verso l'esterno, con apparizioni misurate e parole rare ma mai banali.

Di fatto, il secondo azionista dell'azienda di Maranello raramente concede interviste, lasciando la parola al presidente o al CEO, per quanto riguarda l'azienda, o al team principal per quel che concerne gli eventi legati alla Formula Uno.
Interviste che, quando accadono, non sono mai banali ma sempre intelligenti e ricche di spunti, come quella recente concessa dallo stesso Ferrari a Leo Turrini per il Quotidiano Nazionale.

Per prima cosa, il figlio del Drake ha commentato l'incidente di cui è stato protagonista Charles Leclerc nel corso del GP di Francia. Un errore che, purtroppo, ha avuto conseguenze importanti per il monegasco, in termini di punti iridati, ma che non ha intaccato minimamente la fiducia che tutto il team nutre nei suoi confronti.

"A Maranello siamo tutti con Leclerc. Un errore non ci fa cambiare idea su di lui: Charles è il simbolo del presente della scuderia e insieme a Sainz ci regalerà un grande futuro".

Piero, dopo questo attestato di fiducia verso il pilota cresciuto nella Ferrari Driver Academyn e verso il suo compagno di squadra Carlos Sainz, ha rimarcato tutto il dispiacere provato dopo il fattaccio nella gara francese, sostenendo però che anche i grandi campioni, e Leclerc è ritenuto tale, hanno commesso errori. Campioni del calibro di Michael Schumacher o Alain Prost: paragoni di tutto rispetto, quelli riservati al pilota numero 16.

"Quando Leclerc è uscito di pista -ha proseguito Ferrari- ho immaginato il suo dispiacere, la sua disperazione. Non avevo bisogno di sentire il suo urlo via radio, conosco la psicologia dei piloti. Ovviamente ci sono rimasto male, non sono cose belle da vedere, per un tifoso. Vorrei però aggiungere che sbagliano anche i campioni. Non è una frase fatta: anche Schumacher, qualche volta non è stato perfetto, ma anche Lauda, Prost o Gilles Villeneuve".

Archiviata la brutta Domenica del Paul Ricard, il numero due della Rossa si è detto pronto a voltare pagina, consapevole di poter contare su una squadra, e su un pilota, che per quanto mostrato sinora saranno di nuovo in grado di tornare ai loro livelli abituali.

"Bisogna vedere tutto in prospettiva e guardare avanti. L’emozione immediata è negativa, ma un pilota non si giudica da un episodio. E Leclerc, tra pole e vittorie, ha ampiamente dimostrato il suo valore".

Immancabile per il manager figlio d'arte, uno che di stagioni di F1 ne ha vissute molte e che ha visto la sua squadra fronteggiare molti rivali nei vari decenni, una domanda su quelli che sono i rivali della Rossa in questo 2022: la Red Bull e Max Verstappen.

"I nostri rivali hanno un vantaggio importante, ma voglio sottolineare una cosa. Come azienda siamo orgogliosi di quanto ottenuto dal nostro reparto corse. Venivamo da un periodo difficile ed ora abbiamo una macchina che su ogni pista se la gioca. Ci sono cose da sistemare, dettagli da perfezionare, ma questa Ferrari è molto competitiva. Poi, si capisce, anche a me piacerebbe vincere più spesso, ma siamo sulla strada giusta".

Parole chiare, quelle del vice presidente del Cavallino che, dopo un iniziale elogio a Charles Leclerc, non ha perso tempo per elogiare il grande lavoro svolto da tutta la squadra corse.
Un lavoro che, in poco tempo, ha riportato le rosse dal sesto posto nella classifica costruttori fino a giocarsi il mondiale e che potrebbe riportare il team al successo, poiché alla squadra attuale mancano solamente dettagli da sistemare per completare l'opera.

Opera che, già dal prossimo GP d'Ungheria, potrebbe essere proseguita nella direzione corretta, poiché figlio del "Vecchio", si aspetta che la F1-75 possa lottare per la vittoria a Budapest.

"Mi aspetto di lottare per il primo posto, fino all’ultimo metro del Gran Premio".

Prima di concludere l'intervista, Piero Ferrari ha esposto la posizione della Ferrari sulla volontà di Mercedes di modificare il regolamento tecnico per la stagione 2023, in virtù di problemi di sicurezza legati al porpoising. Una posizione dura e netta, quella della Scuderia, con cui Mercedes dovrà scontrarsi nei tavoli del potere.

"Faremo valere le nostre ragioni e ci opporremo a qualunque strumentalizzazione".

Non solo, poiché da Maranello non si è fatta attendere neppure una stoccata, verso i rivali tedeschi, sulla volontà del team di Toto Wolff di cercare scorciatoie per risalire la china.
Un approccio ben diverso da quello adottato da Ferrari nelle scorse stagioni, basato su silenzio e lavoro duro, quando erano gli uomini in rosso a dover rincorrere i rivali.

"Per anni la Ferrari aveva un deficit di motore nei confronti di Mercedes ma non abbiamo chiesto favori o scorciatoie, abbiamo perso con dignità, lavorando in silenzio per recuperare. Dovrebbero comportarsi così anche i nostri avversari, non crede?".

Foto suno.com.br