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05/10/2022 13:40:00

«Perez, i commissari e il commento di Vanzini». Non è una barzelletta, anzi


News di Giuseppe Canetti

C'è chi l'ha detta, chi gli ha "creduto" e chi poi ha commentato. Non è una barzelletta, ma ciò che è successo a margine del GP di Singapore, vinto (due volte) da Sergio Perez, che in questo caso è "chi l'ha detta" ed anche "chi l'ha fatta". Ricostruiamo la vicenda.

Il controverso epilogo del GP di Singapore

Durante la corsa a Marina Bay, Perez si è reso protagonista di due infrazioni (uguali), entrambe in regime di Safety Car, finendo nel mirino dei commissari della FIA. Tuttavia, in un caso se l'è cavata con una reprimenda, nell'altro invece si è visto comminare cinque secondi di penalità. In virtù del margine di 7.5 secondi di vantaggio sulla Ferrari di Charles Leclerc, il messicano è stato confermato il vincitore del Gran Premio di Singapore.

Primo appunto: se la decisione degli steward fosse arrivata a gara in corso anziché due o tre ore dopo, forse avremmo assistito ad un epilogo diverso.

Secondo appunto: la giustificazione di "chi l'ha detta" che ha intenerito la FIA ("chi gli ha creduto") fa acqua da tutte le parti, come vedremo alla fine del pezzo.

Di fronte alle accuse di non aver rispettato il limite massimo di distanza dalla Safety Car (10 auto), Perez si è difeso addossando alle condizioni climatche estreme la responsabilità della sua infrazione.

"Interrogato durante l'audizione - recita il comunicato ufficiale della FIA - Perez ha affermato che le condizioni erano molto umide e che era molto difficile seguire da vicino la safety car con gomme e freni freddi". Una giustificazione che la FIA ha ritenuto inaccettabile, secondo quanto spiegato poco dopo nella stessa nota: "Nonostante la pista fosse in parte bagnata, non accettiamo che le condizioni fossero tali da rendere impossibile o pericoloso per Perez mantenere il divario richiesto dalla safety car".

E quindi come mai Perez è stato punito con soli cinque secondi di penalità? Ancora non si è capito. La Federazione, senza alcun motivo apparente, ha fatto marcia indietro sulle sue stesse conclusioni e (per una delle due infrazioni) ha concesso al messicano l'attenuante dell'asfalto scivoloso: "Abbiamo tenuto conto delle condizioni di bagnato e delle difficoltà evidenziate da Perez come circostanze attenuanti per questo incidente e, di conseguenza, abbiamo deciso di sanzionarlo con una reprimenda".

Un no-sense che non è sfuggito al collega di Sky Sport Carlo Vanzini (chi ha commentato).

Il commento di Vanzini

Tramite il proprio account di Instagram, la Formula 1 ha pubblicato un video con protagonista Sergio Perez alle prese con la Safety Car a Singapore. Nelle immagini si vede benissimo che il pilota della Red Bull, anche un po' stizzito, fa cenno al conducente della vettura di sicurezza di aumentare il ritmo. Tanto che, giocosamente, la F1 ha aggiunto la seguente didascalia: "Checo non era contento della velocità della Safety Car domenica".

Al che Carlo Vanzini, un po' incredulo come tutti noi, ha evidenziato che la situazione che emerge dalle immagini non rispecchia la versione dei fatti fornita da Perez ai commissari (e che i commissari si sono bevuti). Questo il commento del giornalista: 

"E poi ha detto ai Commissari che la Safety Car era troppo veloce perché lui riuscisse a starle dietro. Una dichiarazione che meritava 2 giorni di penalità, non 5 secondi".

Come dargli torto. Meglio voltare pagina perché, negli ultimi tempi, tra chi le dice, chi le fa e chi le consente, sono parecchie le cose che non riusciamo a spiegarci.

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Foto Twitter FIA, Instagram Vanzini