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22/10/2022 12:00:00

Isotta Fraschini, il senso dell’avvenire attraverso la storia


Articolo di Paolo Marcacci
Dai tornanti della memoria, sbuca per tornare in una corsa regina quel nome che, in un’alba di ventesimo secolo in cui l’automobile era vagito dell’avvenire e il motore cuore sferragliante del futuro, era il privilegio per pochissimi già privilegiati…

Echi di un passato remoto, che velocità esponziale di storia e tecnologia, nella sua combinazione, sembra aver reso preistorico. Isotta Fraschini, un nome che era sempre stato e, con impensabile sincronia nella diacronia, torna a essere simbolo di privilegio assoluto. Più ancora di Ferrari, Lamborghini, Bugatti se possibile. 

Dai tornanti della memoria, sbuca per tornare in una corsa regina quel nome che, in un’alba di ventesimo secolo in cui l’automobile era vagito dell’avvenire e il motore cuore sferragliante del futuro, era il privilegio per pochissimi già privilegiati in partenza. Ossia, se l’auto potevano permettersela i rappresentanti dell’alta borghesia o i nobili ancora facoltosi, una Isotta Fraschini si concedeva soltanto a regnanti, capi di stato, finanzieri di livello mondiale. Attenzione: si concedeva, lei, nei suoi esemplari dal numero limitato, prima ancora che fossero quei pochi eletti a potersela concedere. 

Cesare Isotta e i tre fratelli Fraschini, in un 1900 che faceva parlare di automobili come “Stravaganti carrozze a motore”, spinsero subito, in partenza, la soglia dell’evoluzione ingegneristica un poco più oltre rispetto alle conquiste contemporanee: prima auto con i freni anteriori, un’evoluzione continua che passa per la leggendaria “Tipo 8”, otto cilindri, novanta cavalli, con una livrea cesellata dai migliori artigiani del tempo. 

Ora torna, dopo un lungo oblio cominciato nel Dopoguerra, per cimentarsi nel mondiale Endurance, con in mezzo incastonata la gemma della 24 ore di Le Mans. Dalle radici della storia, sue progenitrici, nasce ora la Hipercar ibrida, trazione integrale, circa 1000 Cv di potenza, con un V6 turbo da 3000 cc. Se la vedrà con Ferrari, Honda, BMW, Porsche, Toyota, Cadillac e via rombando. E ancora una volta un presente che profuma di avvenire sembra avere più senso quando suscita la memoria di un passato glorioso. È un fatto di civiltà, non soltanto una vicenda di pneumatici e pistoni. 

Foto motori.quotidiano.net