Botta e risposta infuocato tra Christian Horner e Toto Wolff. L'argomento, neanche a dirlo, quello del budget cap, al centro della scena da ormai un mese a questa parte. Dopo le tante critiche e accuse ricevute per aver sforato il tetto massimo di spesa, il boss della Red Bull è passato al contrattacco. Lo ha fatto accusando pesantemente le squadre rivali e tirando in ballo la delicata tematica del bullismo.
"La salute mentale di questi tempi è motlo importante. Stiamo riscontrando molti problemi per i nostri dipendenti dopo certe dichiarazioni", ha detto Horner ai microfoni di Sky Deutschland. Poi ha rivelato: "Ci sono bambini vittime di bullismo nei parchi giochi, figli dei nostri dipendenti. Non è giusto. Tutto questo è figlio di accuse fittizie di qualche team. Non si possono fare certe accuse senza avere prove tra le mani. Siamo sconcertati dal loro comportamento".
Parole che hanno provocato una piccata reazione del dirigente della Mercedes.
"Mi è quasi scesa una lacrima, ma la verità è che 9 team su 10 sono riusciti ad entrare nei parametri. La Red Bull sostiene di aver sforato grazie ad argomenti non legati alle prestazioni, ma le regole valgono per tutti. Qualsiasi cifra sfori il tetto del budget, è un vantaggio in termini di denaro che dirotti su altri settori, come lo sviluppo ad esempio. Tutte le scuderie abbiamo sfamato i nostri dipendenti, credo che Horner stia facendo la psicologia inversa di chi vuole apparire vittima".
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