"Lewis, it's hammer time", è una delle espressioni che, nel corso delle ultime stagioni, è stata maggiormente utilizzata durante i team radio tra Lewis Hamilton e il suo muretto box nei momenti topici di molti gran premi. Un'espressione che Lewis Hamilton ha ascoltato svariate volte dalla voce di Peter Bonnington, suo ingegnere di pista, nelle fasi di gara in cui, lottando per vittorie o traguardi importanti, si è presentato il momento di spingere e dare il 101% per massimizzare il risultato.
Una frase che, dati i moltissimi GP in cui il pilota britannico è stato protagonista nel corso delle ultime stagioni, è diventata un marchio di fabbrica delle loro chiacchiere radiofoniche, oltre che segno distintivo di una delle coppie pilota-ingegnere più longeve, fruttose e solide della storia della F1.
Purtroppo però, a causa della sciagurata stagione 2022, caratterizzata dai nuovi regolamenti tecnici, in cui il team Mercedes è incappato, Lewis Hamilton non è stato più in grado, ad eccezione dello scorso GP degli Stati Uniti, di lottare per una vittoria o per risultati a cui, da otto stagioni, era abituato. Una situazione che, inevitabilmente, ha portato Bonnington, amichevolmente 'Bono', a non pronunciare quasi più la famosa frase in cui si evoca il famoso "tempo del martello".
Come detto però, nel recente GP ad Austin, il sette volte campione del mondo della Mercedes è tornato a lottare per un successo di tappa, dando filo da torcere alla Red Bull di Max Verstappen e portando il suo tecnico di riferimento a pronunciare via radio, di nuovo, il celebre "It's Hammer Time" nei giri appena precedenti al pit-stop di Lewis. Proprio per questo, il pilota numero 44 del team di Toto Wolff, stuzzicato dalla curiosità dei giornalisti, ci ha tenuto a spiegare l'origine e l'idea alla base di questa, ormai famosissima, espressione. Un'espressione che arriva dal brano hip-hop "U Can't Touch This", di MC Hammer e che Lewis ha trasformato in un segnale da usare nelle fasi di gara in cui è necessario spingere al massimo.
"Penso di aver inventato l'espressione 'Hammer time' perché, durante una gara, c'è stato un momento in cui mi è stato detto di di spingere. Ovviamente lo stavo già facendo, e per questo mi sono sentito frustrato, ma se il messaggio era quello di dare il massimo, tutto quello che si ha a disposizione, ho detto a Bono, dimmi solo che è il tempo del martello".
Svelata un'interessante curiosità sul gergo usato tra pilota e ingegnere, Lewis ha poi parlato del suo rapporto con il suo 'senior race engineer'. Un rapporto che dura da ormai dieci stagioni, che va ben oltre la semplice collaborazione professionale e che ha fruttato un totale di sei titoli mondiali.
Insomma, un rapporto davvero speciale tra Hamilton e 'Bono', descritto dall'epta iridato come una delle poche persone in grado di sopportarlo, insieme al suo cane Roscoe.
"Adoro lavorare con Bono, è come un fratello per me. Penso che sia probabilmente una delle poche persone capace di sopportarmi davvero, nei giorni buoni e cattivi. Ci riescono solamente lui e il mio cane Roscoe".
Un rapporto molto profondo, basato su affinità caratteriali ma anche su una stima importante tra le due parti. Nel dettaglio, LH ha tenuto ad elogiare le doti del suo ingegnere di pista, calmo e capace di aiutarlo in ogni frangente di gara.
"È unico per quello che è in grado di fare, per quanto è in grado di mantenere la calma per tutta la gara, per come sa guidarmi e aiutarmi in gara. Non credo che ci siano molte persone che potrebbero farlo".
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