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15/11/2022 15:25:00

Vasseur alla Ferrari? Si trepida e trema, ecco perché


Articolo di Paolo Sorgi
Una carriera nata sotto una buona stella, e proseguita intrecciando virtuosi rapporti con nomi che poi si sarebbero rivelati di un certo peso, nel panorama del motorsport. Un dedalo di conoscenze, incontri, sgambetti e chissà quanto non ne sappiamo …

Potremmo stupirvi con effetti speciali, del tipo "Chi è Tatiana?", ma dato la serietà della news stavolta saremo buoni con l'ingegnere francese, classe 1968 e alla guida del team Sauber dal 2017. Che poi sarebbe Alfa Romeo, ma per chi ha un quadrifoglio verde tatuato sul braccio questa cosa risulta ancora ostica da digerire, e da capire.

Ma torniamo a Frédéric Vasseur, che si affaccia al mondo delle corse automobilistiche a metà anni '90: i primi successi arrivano con il team francese ASM in Formula 3. A lui (o meglio, anche a lui) si devono gli allori europei targati Grosjean, Jamie Green, Hamilton e Di Resta.

Notevoli i risultati ottenuti con la sua scuderia ART Grand Prix: 8 allori tra GP3 e GP2, così come degno di nota l'accordo societario che lo lega a Nicolas Todt per la proprietà del team. Nata nel 2004, la squadra dei due francesi porterà al successo in F2 un certo George Russell nel 2018.

Una carriera nata sotto una buona stella, e proseguita intrecciando virtuosi rapporti con nomi che poi si sarebbero rivelati di un certo peso, nel panorama del motorsport. Un dedalo di conoscenze, incontri, sgambetti e chissà quanto non ne sappiamo, che continua a produrre risultati di un certo rilievo nell'attuale Formula 1.

Risultati in pista e fuori, s'intende. Giocando con la cabala di questi incontri salta fuori (ma tu guarda) che Todt Jr. è manager di un certo Charles Leclerc, il principale danneggiato dalla sfortunata gestione Binotto, che a sua volta (a quanto pare) verrà sostituito proprio da Vasseur, che al mercato mio padre comprò.

In redazione trepidiamo e tremiamo al tempo stesso, visti i risultati che il francese è riuscito ad ottenere da un certo Antonio Giovinazzi, campione al debutto in Formula Pilota China nel 2012, e vittorioso sempre all'esordio in F.Abarth nella gara di Monza. Secondo assoluto in F3 britannica nel 2013, secondo in F3 europea nel 2015, secondo (ancora un a volta al debutto) nel campionato GP2 2016.

Secondo, secondo, secondo... ricorda il diciotto, diciotto, diciotto... di Gigi Proietti. Fatto sta che secondo (appunto) Vasseur, Antonio è una pippa, e così il nostro viene scaricato dalla "sua" Sauber per lasciar spazio a Guanyu Zhou. Antonio in F.Dyson, pardon F.E, e il cinesino sull'Alfa... pardon, Sauber.



Curioso ricordare come nei giorni in cui si decideva il destino dei due piloti, il Presidente della Sauber Motorsport Pascal Picci rassegnava le dimissioni. Picci avrebbe preferito seguire il progetto lasciato in eredità da Marchionne. Nel piano c'era un sedile sicuro per Antonio Giovinazzi. La dipartita dell'italiano, secondo Picci, avrebbe indebolito i rapporti tra Ferrari e Sauber, ponendo con Bottas le basi per un'influenza Mercedes.
Pascal Picci in quei giorni sfogava la sua frustrazione ai colleghi di mezzo mondo, e si diceva rammaricato per l'addio di Antonio. Allo stesso modo era preoccupato per l'influenza che un certo Toto Wollf stava esercitando su Vasseur. Una notizia di contorno se volgiamo, e pure datata, ma utile per inquadrare il soggetto che prenderà il cavallino per le redini. In tempi di pandemia e derivati, uno facilmente influenzabile è ciò di cui la Ferrari non ha bisogno, decisamente.

E se Binotto ha contribuito a far crollare il morale di Leclerc, Vasseur ha già dimostrato di saper come fare per spedire un promettente pilota (tra l'altro italiano) dall'orbita Ferrari a correre in F.Indesit. Pardon, Formula E. Siamo sicuri che sul mercato non c'è proprio niente di meglio?

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